
Upim Pop: un nuovo concept per guardare avanti
A Milano e Roma i nuovi city mall dal taglio moderno e trasversale
di Benedetta Rutigliano
Settimana inaugurale per i nuovi Upim Pop di Milano e Roma, city mall che, dietro alla storica e rassicurante insegna della Upim, si presentano con un volto moderno e popular.
“Uno store con un’immagine forte, decisa” che ricorre “a inserti distintivi della cultura pop e che utilizza linguaggi attuali, in sintonia con il consumatore di oggi, contemporaneo”: così definisce il nuovo progetto Stefano Beraldo, amministratore delegato del gruppo Coin, che dallo scorso gennaio ha rilevato 149 Upim store. Di questi, 44 sono già stati convertiti in OVS Industry, 8 in Coin e saranno circa 30 quelli che prenderanno l’insegna Upim Pop.
Il nuovo concept, a partire dal nome anglofilo, vuole avere una connotazione internazionale, legata ai concetti di store e di popular, o meglio Pop.
In realtà, anche se i prezzi dovrebbero essere accessibili, l’offerta è trasversale, no target: nel primo Upim Pop inaugurato mercoledì 15 settembre a Milano in corso Buenos Aires, per esempio (il secondo milanese è quello di Piazza Corvetto), trovano posto, in uno spazio di 1.630 mq disposti su due livelli, l’abbigliamento uomo, donna e bambino, accessori, elettronica, casa (con il rilancio del brand Croff), profumeria, sport, intimo, hobby.
La spina dorsale del nuovo store, però, sono gli shop in shop da Euronics a Bagatt, a Libreria Mondadori (che in altri store è anche Feltrinelli), al fashion Desigual fino ai giocattoli Rocco, con l’inserto dell’area food dei Fratelli La Bufalae della Caffetteria Goppion.
Ma il termine Pop non poteva non richiamare il creatore della “cultura del supermercato”, Andy Warhol. Le inaugurazioni sono così arricchite, per 4 giorni, da un’esclusiva esposizione delle sue tele, come per esempio ‘Liz Taylor’, ‘Liza Minelli white ground’, ‘Flowers’, ‘Marylin’, ‘Mao’, e la famosa ‘Campbell’s Soup Dress’.
A Roma, dove gli appuntamenti sono sabato 18 a Santa Maria Maggiore e in via Tusculana, si segnala per esempio la presenza di Arion Librerie indipendenti, che, oltre a essere una vera e propria libreria, fornisce la possibilità di reperire testi tra oltre 150.000 titoli disponibili, grazie al collegamento col network Arion. Prezioso, all’interno di Arion Pop, l’angolo “Warhol Vintage”: oltre a sei litografie originali dell’artista, sono esposte anche due sue prime edizioni autografate dall’artista “The philosophy of Andy Warhol” e “Andy Warhol’s Index Book”, più un originale dell’LP dei Velvet Underground.
Nei nuovi Upim Pop, il packaging, generalmente il contenitore del prodotto, diventa contenitore d’arredo e da esposizione, ispirandosi alla pop art di Claes Oldenburg, artista americano che stupisce riproponendo oggetti di uso comune su scala urbana.
Tutto nuovo, anche il marchio, disegnato da uno studio di Verona e selezionato tra oltre 4.000 proposte presentate via web: il simbolo ‘forward’ della tastiera del computer, aggiunto sopra il nome, indica che Upim “va avanti”, come ha sintetizzato Beraldo. Circa 40 milioni di euro in due anni l’investimento dedicato a un progetto che, in caso di successo, potrà essere esportato all’estero.
Foto | via http://shopsandthecity.blogosfere.it; http://fai.informazione.it