
Università online: come il Coronavirus ha distrutto i pregiudizi
Come il Coronavirus ha cambiato le nostre abitudini
La terribile crisi che stiamo vivendo, dovuta all’emergenza del Coronavirus, sta mettendo in discussione molte delle nostre certezze, nel bene e nel male. Ad esempio, in molti si stanno chiedendo se gli spostamenti a cui eravamo abituati quotidianamente, sia in città che sul territorio nazionale e internazionale, fossero effettivamente necessari. Sembra che abbiamo imparato, grazie a diversi strumenti e piattaforme tecnologiche, che per essere produttivi e svolgere i nostri compiti, di lavoro e di studio, è possibile anche restare a casa senza doversi recare fisicamente nei luoghi preposti.
E-learning e università online, addio vecchi pregiudizi
Tra i vari pregiudizi che sono caduti troviamo anche quello riguardante le università online. Grazie allo sviluppo dell’e-learning, adottato anche dagli atenei più tradizionali, si è capito che l’apprendimento digitale non è inferiore a quello presenziale, ma che anzi, in molti casi, può offrire diversi plus. Gli istituti che solo ora hanno cominciato ad erogare la propria offerta formativa sul web, si sono presentati all’appuntamento con qualche deficit organizzativo e metodologico, trasponendo essenzialmente le classiche modalità di insegnamento in rete. A differenza di questi, le strutture nate direttamente su internet, come ad esempio l’università telematica Unicusano, hanno potuto contare su un vantaggio competitivo nel settore.
Il vantaggio degli atenei telematici per l’apprendimento digitale
Infatti, avendo sviluppato ed essendosi specializzate nei servizi di e-learning, le università telematiche hanno garantito ai propri iscritti un servizio più efficiente ed efficace durante il blocco di tutte, o quasi tutte, le normali attività scolastiche. Inoltre, sono attivi anche servizi di tutoraggio, che permettono agli studenti di essere seguiti anche a distanza, insieme all’opportunità di richiedere chiarimenti ed approfondimenti ai docenti di riferimento, ad esempio, via mail. In questo modo è possibile organizzare al meglio la preparazione agli esami e non subire alcun arresto nel percorso verso l’agognato titolo.
Il futuro dell’Università
Nella cosiddetta fase 2, nella quale si stanno disponendo le riaperture delle varie attività, la situazione per quanto riguarda questo settore non sembra avere per il momento importanti novità. Anche per una prossima fase 3 (speriamo il prima possibile) vedremo cambiare il futuro della didattica. Gaetano Manfredi, titolare del Ministero dell’Università e della Ricerca, in una delle sue recenti dichiarazioni ha rivelato che “l’Università non sarà più la stessa”, ipotizzando uno sviluppo sempre più nel campo digitale e che abbia “la capacità di coniugare meglio i tempi dello studio-lavoro con i tempi della vita privata, in un contesto in cui la formazione continua acquisirà un’importanza sempre maggiore”.
Uno strumento in più per gli studenti lavoratori
Probabilmente in molti incontreranno più di qualche difficoltà a riprendere scomode abitudini, come quella di spostarsi in città, tra traffico e mezzi pubblici, oppure di dover essere costretti a cambiare località perché sprovvista di atenei. Inoltre, riprendendo le parole del Ministro, è più facile coniugare, in caso ad esempio di studenti-lavoratori, gli impegni professionali con quelli accademici, nonostante sia fondamentale incrementare continuamente il proprio bagaglio di conoscenze anche una volta raggiunto l’obiettivo dell’assunzione.