
Tutti sull’altalena: l’Inter torna a +4
Aggiunto da Francesco Guarino il 26/03/2010.
Tags della Galleria Calcio, Primo piano, Sport
Tags: 30a giornata, atalanta, bari, bocciati, caronte-zaccheroni, Cassano, daniele popolizio, Eto'o, fabio cannavaro, Francesco Guarino, hannibal lecter, inter, juventus, Leonardo, livorno, mancini, Milan, mourinho, mutti, napoli, promossi, roma, Samp, supersfida olimpico, wakeupnews
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Ko a Parma per il Milan, appaiato dalla Roma al secondo posto. L’Inter liquida il Livorno e il Napoli schianta la Juventus. Cassano torna da ex a Bari e segna (ma poi perde)
di Francesco Guarino
Il Milan deve essersi sentito come chi, in autostrada, al momento del sorpasso si imbatte nei cartelloni che indicano il restringimento di carreggiata. Una brusca frenata, il rientro sulla propria corsia e un nuovo allontanamento. La sconfitta di Parma spedisce nuovamente gli uomini di Leonardo a -4 e rilancia la Roma che, col 2-0 al Bologna, si prepara alla supersfida dell’Olimpico con l’umore alle stelle. Facile 3-0 dell’Inter al Livorno, pareggio del Palermo per l’ultimo posto Champions e terribile sconfitta della Juventus a Napoli per 3-1.
UNA POLTRONA PER TRE? – Domani si capirà se il campionato può ancora dire qualcosa, oppure se è il caso di iniziare a stendere i titoli di coda. Il Milan, punteggio in classifica a parte, sembra avere già fatto un passo indietro. Complici saranno sicuramente le ultime quattro giornate di campionato (con altrettante sfide con squadre in lotta per la Champions), mentre l’Inter godrà di un calendario molto più agevole. L’1-0 rimediato al Tardini (Bojinov su corta respinta di Abbiati), però, è anche un indicatore netto dello scarso stato di forma rossonero, associato alla penuria di ricambi a disposizione di Leonardo. Aggiungasi la ricaduta di Pato (almeno altre 3 o 4 partite fuori) e le squalifiche di Ronaldinho e Pirlo per il prossimo match con la Lazio, e si capisce come i piani rossoneri siano destinati alla pura conservazione del posto Champions. L’Inter rialza la testa dopo il pareggio di Palermo e si libera con facilità del Livorno, grazie al redivivo Eto’o che sigla una doppietta d’autore. La Roma domina a Bologna più di quanto non dica il risultato e si prepara ad assaltare il fortino della capolista: i riflettori dell’Olimpico sono pronti ad illuminare la sfida che, probabilmente, deciderà le sorti dello scudetto. Finora Mourinho non ha mai fallito negli scontri diretti in campionato: riuscirà Ranieri ad affondare l’Internazionale (di nome e di fatto)?
SHOCK JUVE, PARI PALERMO – Al San Paolo la Juventus dura 10 minuti: il tempo del tap-in vincente di Chiellini, che vale l’1-0, e poi è monologo napoletano. Hamsik trova il modo di spedire un rigore in curva, prima dell’1-1 di testa (anzi di cresta). Caronte-Zaccheroni pensa bene di togliere Del Piero e mettere Grygera a rinforzare la linea difensiva, così la frittata è fatta. La Juventus non si vede più nella metà campo del Napoli, Quagliarella raddoppia, sfruttando un’uscita a vuoto di Manninger, e Lavezzi pascola indisturbato a centro area per il ko definitivo. Juve e Napoli hanno entrambe 45 punti e distano 3 lunghezze dal quarto posto, ma gli umori e la fiducia nei propri mezzi sono letteralmente agli antipodi. Gol e spettacolo, come sempre, al Marassi: 2-2 tra Genoa e Palermo. Occasione sciupata per i rosanero, che non capitalizzano al massimo la sconfitta della Sampdoria a Bari.
FIGLIUOL PRODIGO – Già, la Sampdoria. Al San Nicola torna Antonio Cassano e sono applausi a scena aperta. Anche quando, dopo venti minuti, Cassano viola la porta della sua ex-squadra e si rivolge con un appassionato gesto di scusa alla curva della sua città, che ammutolisce e comprende. Non la prende altrettanto bene il Bari, che nella ripresa ribalta il risultato: Meggiorini approfitta di un disastro Samp a centro area e pareggia, Alvarez fa venire il mal di testa a Ziegler e deposita il pallone in area ad un metro e sessantotto centimetri da terra, quanto basta per consentire a Barreto di battere Storari. Poco più di un minuto serve al Catania per avere la meglio di una Fiorentina che suona con troppi solisti e pochi direttori d’orchestra: gli etnei vedono la salvezza, i toscani iniziano a salutare la Champions. Si scava un solco importante tra le ultime tre e il resto della classifica: la Lazio risorge nello scontro-salvezza col Siena (2-0, Lichtsteiner e Cruz con una splendida rovesciata) e scava quattro punti di distacco tra sé ed i quartieri bui. L’Atalanta seppellisce il Cagliari con un perentorio 3-1 e probabilmente dà modo a Daniele Popolizio di trovare un nuovo incarico, dopo che la Lazio lo aveva rimbalzato la settimana scorsa: gli uomini di Allegri sono in vera e propria crisi esistenziale. Unico pari di giornata è quello tra Udinese e Chievo.
PROMOSSI E BOCCIATI – Bentornato Eto’o: i fuoriclasse vengono fuori sempre al momento giusto. Il camerunense ha scelto il Chelsea e il delicato scontro col Livorno per tornare a segnare. Una magnifica doppietta di classe e potenza, che regala all’Inter un balzo forse decisivo verso il secondo scudetto dell’epoca Mourinho. Menzione anche per l’Atalanta di Mutti: due convincenti vittorie consecutive che non vogliono essere il canto del cigno di una candidata alla retrocessione. Solo la matematica fermerà i bergamaschi. Un salto oltremanica per bocciare il “Mancio” Mancini, tecnico del Manchester City: i citizens sono sotto di un gol e lui, a pochi minuti dalla fine, non trova nulla di meglio da fare che litigare col tecnico avversario, strappandogli il pallone delle mani mentre l’arbitro aveva già fermato il gioco per una sostituzione. Espulsione, la Champions che si allontana e l’ombra di Mourinho che si allunga sulla seconda squadra di Manchester. Lo SpecialOne tornerebbe volentieri in Inghilterra, se quest’anno riuscisse a riportare la coppa dalle grandi orecchie a Milano. Impresa non riuscita proprio al suo pettinatissimo predecessore. Ulcera british. Nel disastro bianconero, ahinoi, ci tocca immolare sull’altare calcistico Fabio Cannavaro. Ritrovarsi Zebina come compagno di difesa è come invitare Hannibal Lecter a cena, ma, in nessuno dei tre gol incassati dai bianconeri, il centrale juventino (e della nazionale) dimostra la sicurezza degli anni passati. Incomprensibile l’errore di posizionamento, cinque metri abbondanti, sull’ultimo gol del Napoli. I tifosi della Vecchia Signora piangono per il campionato. L’Italia calcistica trema in attesa dei Mondiali in Sudafrica.