
Triste è meglio: lo dice la scienza
Uno studio condotto da uno psicologo australiano dimostra l’utilità del malumore nella vita quotidiana
di Adriano Ferrarato
“L’uomo che non conosce tristezza non ha mai pensieri profondi”: così recita un antico proverbio cinese. Da sempre il sentimento che ci fa provare dolore, malinconia, solitudine è parte integrante della nostra vita e delle nostre giornate. Che lo si voglia o meno.
Ora però una ricerca psicologica condotta in Australia dal dottor Joseph Forgas, dimostra che la tristezza può essere un ottima fonte di guadagno. Perché ci renderebbe più attenti ad affrontare la realtà quotidiana senza cadere in errore. Un vantaggio enorme soprattutto quando bisogna affrontare situazioni che richiedono grande concentrazione e serietà.
La ricerca è stata condotta su un campione di alcune centinaia di soggetti volontari, ai quali sono stati sottoposti diversi test. In una prima parte di essi ai soggetti in questione venivano suscitate sensazioni di tristezza o allegria attraverso la visione di film o colloqui con esperti su determinati e significativi eventi personali. Successivamente, nella seconda fase dell’esperimento, le stesse persone erano state chiamate in causa per giudicare la veridicità di alcune affermazioni riguardanti alcuni luoghi comuni e frasi fatte, e di notizie verosimili o potenzialmente false.
Il risultato della sperimentazione ha dimostrato che i soggetti ai quali era stata provocata la sensazione di tristezza avevano poca difficoltà a dare giudizi razionali, scettici e maggiormente logici su queste affermazioni. E non solo, secondo quanto affermato dal dottor Forgas, la tristezza provoca in loro il forte desiderio ad apprendere e comunicare. Una reazione che evidenzia la necessità umana, in un contesto di disagio di reperire quante più informazioni possibili per gestire al meglio la ricerca di una soluzione.
E’ uno studio che è integrato anche dai risultati di un’altra ricerca condotta dal dottor Forgas e l’ Università del New South Wales di Sidney, volta a dimostrare che una giornata di tempo brutto influenza negativamente il nostro umore, ma influisce positivamente sulla memoria.
Ecco così una nuova chiave di lettura che chiarisce ancora di più cosa ci passa per la testa quando ci alziamo con la luna storta e dichiariamo guerra al mondo. Un modo con cui la scienza ci aiuta a sfatare l’idea di una allegria associata all’intelligenza e ci consente di capire più profondamente gli altri intorno a noi. E soprattutto noi stessi.
E’ VERO E’ DALLA SAUDAJI, NOSTALGIA CHE NON CONOSCE ORIGINE,CHE NASCONO LE PIUù BELLE CREAZIONI
Credo che anche la tristezza è un sentimento…. e come ogni sentimento anche essa ci insegna a capire le fasi tristi della nostra vita, io spesso ho momenti di tristezza però sono convinto che proprio in quei momenti dove il mio volto è grigio, ho tante cose da imparare e tante altre da cambiare … mi associo alla frase di Silvana