
Tour de France 2012: arrivano le Alpi
Mâcon – La prima fase del Tour de France 2012 s’è chiusa ieri con la trionfale cronometro di Bradley Wiggins: il britannico ha sbaragliato la concorrenza a cronometro, rinsaldando la sua presa sulla maglia gialla e si prepara ad affrontare le tappe alpine da padrone del Tour.
Le prime nove tappe del Tour 2012 hanno riservato poche sorprese; il principale protagonista della prima fase del Tour è stato sicuramente Peter Sagan, lo slovacco ventiduenne della Liquigas, vincitore di tre tappe e assoluto dominatore della classifica a punti. Tour positivo anche per il campione del mondo Cavendish e Andrè Greipel: i due velocisti si sono spartiti gli arrivi di gruppo. Positivo anche il Tour fin qui condotto da giovane francese Pinot, vincitore di tappa a Porrentruy: coetaneo di Sagan, tra qualche anno potrà dire la sua anche nella classifica generale.
Oggi i corridori recuperano dalle fatiche dei primi dieci giorni e da domani il Tour numero 99 entrerà nel vivo: le Alpi saranno il banco di prova dei corridori della Sky, Wiggins e Froome. Sulle montagne i loro rivali dovranno cercare di metterli in difficoltà, o il Tour scivolerà delicatamente verso Parigi e il prevedibile, trionfale, epilogo a favore di Bradley Wiggins.
Il britannico ha preparato l’appuntamento con meticolosità quasi maniacale: il suo percorso di avvicinamento è stato perfetto e gode ora di una condizione in cui sembra molto difficile attaccarlo. Al suo fianco ha poi Christopher Froome, connazionale e compagno di squadra che ha dato prova anche lui di una forma invidiabile, capace di rimanere con i più forti nel primo arrivo in salita e di batterli sul traguardo.
cDomani però le brevi salite viste fin qui saranno solo uno sbiadito ricordo: da Mâcon a Bellegarde-sur-Valserine la carovana dovrà affrontare i 17 chilometri di ascesa al Col du Grand Colombier, prima salita Hors Catégorie di quest’edizione. Dalla sua vetta mancheranno ancora quaranta chilometri al traguardo, con il Col de Richemond nel mezzo; potrebbero però essere le due lunghe e tecniche discese a fare la differenza, soprattutto considerando la poca confidenza con questo terreno di Wiggins e il talento già dimostrato da Evans e Nibali. In caso di pioggia, le vere trappole per il britannico potrebbero essere proprio qui.
Il giorno successivo il Tour affronterà una vera tappa alpina con il sapore delle epopee d’un tempo: la difficile ascesa a La Toussuire sarà preceduta da due salite storiche, il Col de la Madaleine e il Col de la Croix de Fer. Solo i corridori più in forma riusciranno a tenere energie per l’ultima ascesa.
Venerdì si correrà la dodicesima tappa, da Saint-Jean-de-Maurienne a Annonay Davézieux, che con i suoi 226 km è la più lunga di questo Tour; sarà una giornata adatta alle fughe da lontano ma, nonostante due difficili salite nella prima metà della corsa, difficilmente sarà significativa per la classifica generale.
È l’ora delle grandi montagne; su questo terreno un errore può costare un’intera stagione e qui si scrivono le pagine leggendarie del ciclismo. Solo seguendo la corsa sapremo se Wiggins è davvero così imbattibile come sembra o se nel gruppo c’è qualcuno con talento, energia e coraggio sufficienti a strappargli la maglia gialla.
Andrea Bosio