
Tor Sapienza: vince il razzismo, rifugiati portati via
Cosa ci fa Tor Sapienza tra le tendenze Twitter? Nel quartiere periferico ad est di Roma è in atto una vera e propria rivoluzione.
ITALIANI Vs IMMIGRATI – Grazie anche alle provocazioni mediatiche lanciate dalla politica, soprattutto da Matteo Salvini che accorrerà prima possibile a difendere i cittadini italiani anche a Roma, a Tor Sapienza è in atto un vero e proprio scontro etnico. Complice la crisi e le difficili condizioni in cui ormai versano numerose famiglie italiane, la parola accoglienza non è più tollerata dai residenti. Proprio a Tor Sapienza, infatti, sorge il centro di accoglienza per rifugiati politici, proprio il centro nel quale attualmente ci sono 36 rifugiati politici africani e bengalesi e diversi minori non accompagnati è stato oggetto di una manifestazione qualche notte fa. Gli slogan usati farebbero rabbrividire chiunque: «Viva il duce», «i negri se ne devono andare». Poco prima della manifestazione, inoltre, secondo il Corriere della sera un minorenne straniero, ospite del centro, era stato preso a bastonate da uomini con il volto coperto. Secondo i residenti sono gli ospiti del centro gli autori delle numerose rapine e dei numerosi furti nel quartiere.
UNA PROTESTA SENZA VOLTO – Molte testate nazionali hanno sottolineato come si tratti di una protesta atipica. Molti tra i manifestanti sono a volto coperto e molti slogan sembrano semplicemente figli di una cultura razzista e non di una richiesta di aiuto da parte dei residenti. La manifestazione che dovrebbe attaccare il sistema d’accoglienza italiano che non riesce a favorire inclusione e integrazione si scaglia invece con violenza verso gli stranieri, capri espiatori di un sistema che certamente non va. In questo clima di odio e razzismo sguazza bene Matteo Salvini che non solo sfrutta l’ondata di malcontento per poter avere voti in vista delle prossime elezioni ma che, anzi, incentiva e aumenta questo fuoco. Forse anche per questo Giovanni Impagliazzo, assessore alle politiche sociali di Roma parla di aggressione strumentale: «L’aggressione al centro è stata fatta da italiani. Incappucciati. Che hanno distrutto i vetri e minacciato gli ospiti al grido di ‘Viva il duce’ e di ‘Li bruceremo tutti’. È stato spaventoso». Oggi sembra che sia stato impedito anche l’accesso ad un ragazzo che voleva entrare in un bar della zona.
“Impedito a stranieri ingresso in un bar”. #TorSapienza, Alabama. pic.twitter.com/dRkWX1cxRZ
— Adil (@adilmauro) 13 Novembre 2014
L’ACCOGLIENZA E POI? - In realtà il malcontento in molti dei residenti c’è ma non si tratta di violenza, piuttosto di una riflessione:«Il sistema d’accoglienza italiano dovrebbe lavorare sull’ integrazione, dovrebbe creare delle attività e delle opportunità per queste persone perché altrimenti, non facendo niente durante il giorno, non possono che vivere di espedienti» commenta un residente di Tor Sapienza. Questi ragazzi, uomini e donne, vengono seguiti psicologicamente in modo adeguato? Vengono aiutati nell’inserimento? Chi controlla che le cooperative sociali facciano il loro dovere nel migliore dei modi? Il disagio nasce dall’abbandono delle Istituzioni di stranieri e italiani: se ai primi non si garantisce aiuto nell’integrazione e ai secondi la dovuta assistenza nei processi di accoglienza il malcontento continuerà ad essere inevitabile e chi si nutre di violenza e non di dialogo continuerà a guadagnare terreno. Intanto a Tor Sapienza, questa mattina, dopo l’ennesimo assalto a suon di bottigliate, è iniziato lo sgombero degli ospiti dal centro. Come sempre, in Italia, è più semplice aggirare il problema che risolverlo.
Serena Prati
@Se_Prati