
Thohir: te la ricordi l’Inter di Mancini in Europa?
Da qualche ora Roberto Mancini è ufficialmente il nuovo allenatore dell’Inter. Il presidente della squadra nerazzurra, l’indonesiano, Erick Thohir, ha comunicato nel sito ufficiale della società: «Comunque il nostro obiettivo è quello di riportare l’Inter a essere uno dei top club d’Europa ed è per questo che sono felice di dare il bentornato a Roberto Mancini. La sua carriera all’Inter come altrove, parla per lui. La sua esperienza internazionale, così come la sua voglia di successi, porterà la squadra a un livello più alto». La domanda che sorge spontanea è: ma Thohir conosce il curriculum europeo di Mancini?
BUON INIZIO - Mancini arrivò sulla panchina dell’Inter nella stagione 2004/05. E quell’anno in Europa non andò poi così male. Nel girone di Champions League l’Inter di Mancini arrivò prima con quattordici punti seguita dal Werder Brema, dal Valencia e dall’Anderlecht. Negli ottavi di finale Mancini superò il Porto e si dovette arrendere solamente ai quarti di finale contro un Milan troppo superiore (fra andata e ritorno i rossoneri segnarono cinque reti) che quell’anno arrivò in finale, dove perse contro il Liverpool nella pazza notte di Istanbul. Nel 2005/06 Mancini conquistò di nuovo il primo posto nel girone. L’Inter concluse a 13 punti, i Rangers Glasgow a 7, l’Artmedia Bratislava a 6 e il Porto a 5. Agli ottavi di finale superò l’Ajax ma la corsa europea dell’Inter si fermò di nuovo ai quarti di finale contro il Villareal. Le due squadre segnarono lo stesso numero di reti, ma passarono gli spagnolo grazie alla regola dei gol fuori casa.
INCUBO EUROPEO - Dall’anno successivo, il primo dell’era post-calciopoli, le cose cominciarono ad andare peggio per Mancini. Nel girone finì secondo, dietro il Bayern Monaco e prima dello Spartak Mosca e dello Sporting Lisbona. Agli ottavi, però, la Spagna fu di nuovo decisiva. L’Inter di Mancini e Ibrahimovic venne fermata dal Valencia che a San Siro riesce a strappare un due a due mentre al Mestalla finì a reti inviolate. L’anno dopo Mancini riuscì a far vincere all’Inter il girone di Champions contro il Fenerbahce, il PSV Eindhoven e il Cska Mosca. Agli ottavi, però, Mancini trovò il Liverpool. Ad Anfield finì due a zero per i Reds e a San Siro ci pensò Fernando Torres a sbattere l’Inter fuori dall’Europa. Per l’ennesima volta troppo presto rispetto alle previsioni. Anche per questo motivo Moratti chiamò Mourinho, il quale nel 2010 riuscì a far vincere tutto il vincibile ai neroazzurri.
DISASTRO INGLESE - Mancini tornò a respirare l’aria europea nella stagione 2011/12 con il super Manchester City di Dzeko, Aguero, Nasri, Silva, Tevez, Balotelli. Ma contro ogni pronostico, Mancini non riuscì a superare neanche il girone eliminatorio. Davanti ai citizens arrivarono il Bayern Monaco e il Napoli proprio di Walter Mazzarri. Ma l’anno dopo Mancini fece ancora peggio. Il Manchester City che aveva in rosa dei fenomeni indiscussi non solo non superò il girone, ma arrivò addirittura ultimo. Si fece scavalcare dal Borussia Dortmund, dal Real Madrid e dall’Ajax. Mancini non riuscì a vincere neanche una partita. I tre punti con cui concluse il girone furono il frutto di tre pareggi. L’anno scorso Mancini a stagione iniziata diventò l’allenatore dei turchi del Galatasaray. E riuscì in una piccola impresa. Nonostante un girone terribile con Real Madrid e Juventus, riuscì a superare la prima fase a scapito della squadra di Antonio Conte. Agli ottavi, però, non poté nulla davanti al Chelsea che poi arrivò in semifinale.
Insomma, Mancini in campionato difficilmente farà peggio di Mazzarri. Il quale, in poco meno di un anno e mezzo di Serie A con l’Inter, ha collezionato diciannove vittorie, diciannove pareggi ed undici sconfitte. Ma se l’obiettivo è veramente quello di «riportare l’Inter a essere uno dei top club d’Europa», forse si è fatta la scelta sbagliata.
Giacomo Cangi
foto: footballermag.com