The Vintage Caravan: live report del concerto al Lo Fi di Milano

the vintage caravan bravewords com

The Vintage Caravan (foto via: bravewords.com)

Serata di gran rock dalle tinte settantiane sabato 26 febbraio al Lo Fi di Milano: sul palco il trio hard rock islandese The Vintage Caravan, una delle più belle realtà musicali che il panorama rock/metal ha sfornato negli ultimi anni. Ad accompagnarli nella serata altre tre band: i nostrani Psychedelic Witchcraft, i norvegesi Tiebreaker, e gli svedesi Dead Lord, in una serata imperdibile per gli amanti del rock duro a tinte vintage.

L’APERTURA - I fiorentini Psychedelic Witchcraft hanno aperto le danze con un ipnotico rock dalla forte connotazione settantiana: un grondante blues rock psichedelico, caldo, corposo, accompagnato dalla voce ipnotica dell’avvenente singer Virginia Monti. Una realtà nostrana in ascesa, che meriterebbe molta più attenzione da parte del grande pubblico. Ha fatto seguito l’esibizione dei norvegesi Tiebreaker, fautori di un ottimo hard rock dalle tinte bluesy, a tratti americaneggianti. Una proposta musicale energica, accattivante, che pesca molto dalla tradizione senza inventare nulla, ma che imbastisce ottimi brani con gusto e classe, grazie anche a una buona sezione ritmica, una coppia di chitarristi che sanno il fatto loro e la potente voce del simpatico nanerottolo biondo Thomas Karlsen. I Dead Lord hanno quindi proseguito la serata con una proposta musicale a metà strada tra gli anni ‘70 e gli anni ‘80, caratterizzata da ricche armonie di chitarra, un atteggiamento forzatamente scanzonato sul palco e un ostinato ricorso a cliché sia musicali che visivi: bravi ma non eccellenti, i quattro svedesi mancano forse di un’identità ben definita, a favore di un mischione poco amalgamato di soluzioni musicali provenienti da retaggi molto diversi tra loro.

locandina the vintage caravanTHE VINTAGE CARAVAN – A mezzanotte scocca quindi l’ora de The Vintage Caravan: l’apertura è dedicata alla potente e massiccia Babylon, tratta dal loro recente secondo full lenght Arrival. Seguono tutti i brani migliori dei due dischi fino ad ora pubblicati dal trio islandese: l’incalzante Let Me Be, la galoppante Craving, la splendidamente settantiana Cocaine Sally, passando poi in rassegna brani tratti dal secondo album, quali la psichedelica Last Day of Light, la potente Shaken Beliefs, e il massiccio midtempo Crazy Horses. Un momento di relax per i timpani degli spettatori è stato rappresentato dalla sognante Innerverse, fino alla conclusiva Expand Your Mind, a pieno titolo il brano più rappresentativo dei tre islandesi. Una prestazione eccellente per i Vintage Caravan – alla loro prima apparizione sui palchi italiani – solo parzialmente macchiata dalle condizioni di salute del barbuto bassista Alexander Örn, indisposto da una nottata in balia di un virus allo stomaco, come da lui stesso dichiarato a metà concerto. Nonostante questo la sua prestazione è stata grintosa, energica e sudata. Immenso il chitarrista/cantante Oskar Logi, autentico funambolo della sei corde, dal tocco raffinato e potente al tempo stesso, a perfetto agio sia durante le massicce sezioni ritmiche che durante gli splendidi assoli di chiara derivazione settantiana. Una band che è assolutamente pronta per il grande salto: giovani e ispirati, i Vintage Caravan danno la piacevole impressione di poter dare ancora tanto nel prossimo futuro, e di essere in grado di diventare un punto di riferimento stabile nel panorama hard rock europeo dei prossimi anni.

THUMBS UP – Una spettacolare serata di rock duro, ben suonato, divertente e ispirato, offerto da quattro band che meriterebbero il favore di un pubblico più ampio rispetto a quello presente al Lo Fi, un locale da diverso tempo attento a realtà musicali di tutto rispetto – ma ancora di nicchia – e per questo divenuto punto di riferimento per i rocker di Milano e dintorni.

Alberto Staiz

@AlStaiz

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