
Tentazioni a macchie, il maculato che fa sempre tendenza
“Io vivo per le pellicce…io adoro le pellicce e, del resto, esiste una sola donna in quest’orrido mondo che non le adori?”
di Francesca Lancia
Chissà cosa farebbe Crudelia Demon se fosse catapultata nel mondo della moda del XXI secolo! Sicuramente le brillerebbero gli occhi nel vedere capi di abbigliamento che sembrano usciti dal libro della Giungla.
L’animalier print è uno dei must intramontabili della moda, di cui sicuramente il maculato ne fa da re donando quel fascino e quell’appeal sexy ed accattivante che di certo non passa inosservato. Ha segnato la storia del costume e della moda dando una nuova immagine alla donna che lo indossava. Considerato simbolo di lusso e sfarzosità, era utilizzato fin dai tempi degli zar russi quando un Paris Bordon nel 1550 imprimeva sulla sua tela “Venere, Flora, Marte e Cupido” avvolgendo la donna con pregiati velluti maculati.
La storia di questa stampa nella moda ha vissuto periodi di grande fama, indossato da icone di stile come Jackie Kennedy che portava con la classe che da sempre la contraddistingueva le prime collezioni Dior del 1947, uno dei designer precursore dell’animalier print a lanciare quello che è stato ribattezzato da Carmel Snow, direttore di Harper’s Bazaar di allora, il “New Look”.
A distanza di molti anni, dopo la morte di Chrisian Dior e la successione di molti stilisti nella maison, è John Galliano che porta avanti questa tendenza felina presentando per la collezione haute couture 2009/2010 una donna raffinata ma nello stesso tempo grintosa, in abiti di alta moda di cui uno stesso ghepardo si sarebbe innamorato.
Come dimenticare poi le pin up degli anni 50 che, con i loro corpi formosi e provocanti, hanno dato a questa tendenza uno stile ironico e sensuale. Basti ricordare Jane Manfileds, una delle prime sex symbol bionde apparsa più volte sulla rivista Playboy come Playmate del mese.
E poi ancora i personaggi illustri della Casa Bianca fino fino a icone della musica rock che hanno segnato gli anni Sessanta e Settanta, come Rod Steward e Keith Richards, che hanno fatto del maculato la loro divisa da palcoscenico, lanciando una moda tra i milioni di fan.
Vengono in mente poi anche le dive di Hollywood degli anni d’oro, il glamour e il lusso più sfrenato. Come non ricordare Gloria Swason in Viale del Tramonto o Anna Bancroft che interpretava Mrs Robinson nel celebre film Il Laureato del 1967.
Uno stile che ha vissuto anche periodi bui, quando negli anni 80 si predilige uno stile classico e sobrio che etichetta il maculato come trash e volgare e porta i maggiori stilisti ad abbandonarlo. Sarà Roberto Cavalli e un insospettabile Prada a rilanciarlo nell’olimpo dell’eleganza facendone il punto forte delle loro collezioni.
Da allora nessuno stilista ha rinunciato ad avvolgere la figura femminile in cappotti, abiti e tailleur che richiamano gli animali più feroci, da chi ne predilige un utilizzo più sobrio e chic come Valentino, Albino e Alviero Martini, a chi invece non rinuncia a un pizzico di stravaganza e lo preferisce dorato e laminato come Dolce & Gabbana.
Che si rifaccia a uno stile russo come quello di Simonetta Ravizza e JC De Castelbajac, o a uno stile più classico come Blumarine, il maculato continua ad invadere le passerelle! E con la stessa tenacia di Crudelia Demon non intende ancora oggi uscire di scena.