
VIDEO Tango, famiglia e poveri, il compleanno del Papa
Compie oggi 78 anni papa Bergoglio; a festeggiare Francesco oltre tremila ballerini di tango, ma lui non dimentica gli ultimi
Città del Vaticano – La piazza cinta dal colonnato del Bernini è invasa dai fedeli, come ogni mercoledì; ma oggi è un giorno speciale, ci sono anche ballerini di tango e una grande torta bianco-azzurra, perché è il compleanno del Papa: Francesco – Jorge Mario Bergoglio – compie 78 anni e la piazza, la cristianità e la sua Argentina lo festeggiano così.
TANGO – Argentina a tango sono termini indissolubili, la loro unione è parte dell’immaginario collettivo e la danza appartiene al cuore di quella terra; tutti gli argentini hanno un passo di danza da mostrare e Francesco non è sembrato da meno. I social network hanno fatto il resto e così piazza Pio XII si è riempita di tangueros e di bambini, facendo sorridere anche il Pontefice. 3.500 persone hanno ballato per lui, una festa che difficilmente dimenticherà; i ringraziamenti pontifici andrebbero a Cristina Camorani, ravennate maestra di danza, che ha lanciato il tam-tam web e raccolto nelle sue mani l’occasione di far sentire un po’ più a casa questo Papa venuto” quasi dalla fine del mondo”.
POVERI – Non poteva mancare l’attenzione ai poveri neppure nel giorno del compleanno di Francesco, quei poveri per i quali ha scelto il suo nome pontificale, come ha egli stesso raccontato poco dopo l’elezione. All’insegna di “una Chiesa povera per i poveri”, allora, Francesco ha incontrato 8 senzatetto della Capitale e donato 800 chili di pollo alle mense dei poveri della diocesi. Gesti consueti per il Papa argentino, ma che non dimenticano mai di ricordare quali siano le vere priorità della Chiesa, al netto delle molte polemiche che si sollevano, a volte anche senza fondamento.
POLEMICHE CINESI – La festa per il Papa è stata anche l’occasione di dimenticare per qualche momento le pretestuose polemiche sollevate da certa stampa italiana sulla scelta di non incontrare il Dalai Lama. Che fosse una questione di opportunità politica e diplomatica era evidente a tutti, che la scelta fosse legate, invece, ai beni immobili sequestrati alla Chiesa in Cina è un’illazione tra il vergognoso e il ridicolo, che solo in Italia potrebbe attecchire.
ULTIMA UDIENZA DELL’ANNO – Quella di questo mercoledì 17 dicembre è l’ultima udienza pubblica in piazza, l’ultima catechesi del mercoledì del 2014. Il Papa ha scelto di incentrarla sulla famiglia e su Gesù, venuto «come un figlio, in una famiglia». Non una famiglia qualunque, però, e non una zona casuale della Terra: «Dio ha scelto di nascere in una famiglia umana, che ha formato Lui stesso. L’ha formata in uno sperduto villaggio della periferia dell’Impero Romano. Non a Roma, che era la città capo dell’Impero, non in una grande città, ma in una periferia quasi invisibile, anzi, piuttosto malfamata. Lo ricordano anche i Vangeli, quasi come un modo di dire: “Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?”. Forse, in molte parti del mondo, noi stessi parliamo ancora così, quando sentiamo il nome di qualche luogo periferico di una grande città. Ebbene, proprio da lì, da quella periferia del grande Impero, è iniziata la storia più santa e più buona, quella di Gesù tra gli uomini! E lì, era questa famiglia».
Andrea Bosio
@AndreaNickBosio