
Superbike, Silverstone: Rea domina gara1. La pioggia frena Sykes e Melandri
Silverstone – Come spesso accade in Inghilterra, è il meteo a decidere le sorti della gara: si corre con le slick su una pista resa viscida dalla pioggia e, in queste condizioni, a premiare è la giusta combinazione di feeling e azzardo. Lo sa bene Jonathan Rea, capace come nessun altro di cambiare passo quando l’asfalto si fa insidioso. Decisamente più combattuta l’assegnazione delle restanti posizioni sul podio. La bagarre finale premia Eugene Laverty e Leon Camier, che festeggia quindi nel migliore dei modi il suo compleanno.
Qualche difficoltà in più per i contendenti al titolo iridato: se Sylvain Giuntoli consolida la sua leadership grazie a buon quarto posto, Melandri e Sykes devono fare i conti con un bottino di punti decisamente più magro. Il ravennate è nono, l’inglese chiude undicesimo una corsa particolarmente conservativa.
LA GARA – Parte ancora una volta all’insegna dell’incertezza meteorologica la prima manche della Superbike, il cui start è infatti posticipato in attesa di capire se lo spegnimento dei semafori avverrà sul bagnato o sull’asciutto: una pioggia ancora piuttosto leggera rende le condizioni della pista di difficile interpretazione. Alla fine, si decide di concedere ai piloti un ulteriore giro di ricognizione allo scopo di capire le reali condizioni della pista e realizzare così, con maggiore consapevolezza, la scelta degli pneumatici. L’asfalto quasi del tutto asciutto di fatto impone le slick.
Scatta molto bene dalla pole Eugene Laverty, subito incalzato da Rea e Baz. Perde invece posizioni Carlos Checa, subito risucchiato anche dalle Kawasaki. Tenta la rimonta dal fondo dello schieramento Marco Melandri. Problemi tecnici e passaggio al box per Davide Giugliano.
Bagarre tra le due “verdone”, con Sykes che scavalca il compagno di squadra e guadagna la terza piazza. Rea punzecchia Laverty, ma poco dopo è proprio Jonathan a essere scavalcato in sequenza da Sykes, Baz e Chaz Davies. Alle loro spalle, il francese Jules Cluzel.
Nel corso del quarto giro, Tom Sykes guadagna la testa della corsa ai danni di Laverty. Il gruppo è in realtà piuttosto compatto ma la Kawasaki numero 66 potrebbe cercare di dare una svolta al ritmo per fare selezione. In poche tornate, guadagna in effetti metri preziosi. Il giro più veloce in questa fase è però di Sylvain Guintoli, da tenere quindi sotto controllo.
Non si è ancora arrivati alla metà della corsa quando le bandiere che segnalano la pioggia tornano a sventolare. Approfitta della situazione Jonathan Rea che torna in terza piazza; perde invece terreno e posizioni Laverty.
S’intensifica la pioggia e le carte si rimescolano nuovamente: è Loris Baz, qui vincitore lo scorso anno, che si porta al comando. Nel frattempo, ai box i meccanici si preparano a un eventuale cambio gomme. Dopo qualche curva all’insegna del caos più totale, la situazione sembra parzialmente cristallizzarsi. Rea, ora leader della corsa, e Baz sembrano fare la differenza; podio virtuale per Sylvain Guintoli, vero specialista di queste condizioni. Il connazionale Jules Cluzel gli è però alle calcagna. Decisamente più prudenti e forse anche più in difficoltà Sykes e Melandri, la cui classifica iridata pretende del resto di evitare nuovi colpi a vuoto.
Con ancora 7 giri da percorrere, Jonathan Rea è saldo al comando. Seminato Loris Baz, che vanta però un buon margine su un gruppo di inseguitori sempre più nutrito: Haslam, Cluzel, Guintoli e Camier si danno battaglia e fanno spettacolo. Si lotta del resto per il gradino più basso del podio.
Camier è scatenato! Nei giri finali, il pilota Suzuki non solo prende margine sul resto del gruppo – arricchitosi nel frattempo anche dalla presenza di Laverty – ma va addirittura a riprendere anche Loris Baz. Anche la seconda piazza è adesso in discussione e, con due giri da completare prima dello sventolare della bandiera a scacchi, tutto può succedere. Camier è il primo a rompere le uova nel paniere di Baz, presto scavalcato anche dalle Aprilia ufficiali. Tra Camier e Laverty la battaglia s’infiamma nell’ultimo giro: alla fine è Eugene a chiudere in seconda piazza.
La classifica ufficiale di gara1:
01- Jonathan Rea – Pata Honda World Superbike Team – Honda CBR 1000RR – 17 giri in 37’16.058
02- Eugene Laverty – Aprilia Racing Team – Aprilia RSV4 Factory – + 3.073
03- Leon Camier – FIXI Crescent Suzuki – Suzuki GSX-R 1000 – + 3.480
04- Sylvain Guintoli – Aprilia Racing Team – Aprilia RSV4 Factory – + 3.608
05- Loris Baz – Kawasaki Racing Team – Kawasaki ZX-10R – + 4.140
06- Jules Cluzel – FIXI Crescent Suzuki – Suzuki GSX-R 1000 – + 5.659
07- Leon Haslam – Pata Honda World Superbike Team – Honda CBR 1000RR – + 6.443
08- Ayrton Badovini – Team Ducati Alstare – Ducati 1199 Panigale R – + 10.544
09- Marco Melandri – BMW Motorrad GoldBet SBK Team – BMW S1000RR – + 14.017
10- Chaz Davies – BMW Motorrad GoldBet SBK Team – BMW S1000RR – + 14.167
11- Tom Sykes – Kawasaki Racing Team – Kawasaki ZX-10R – + 14.180
12- Max Neukirchner – MR Racing – Ducati 1199 Panigale R – + 26.536
13- Carlos Checa – Team Ducati Alstare – Ducati 1199 Panigale R – + 43.561
14- Michel Fabrizio – Red Devils Roma – Aprilia RSV4 Factory – + 46.373
15- Mark Aitchison – Team Pedercini – Kawasaki ZX-10R – + 1’33.624
16- Federico Sandi – Team Pedercini – Kawasaki ZX-10R – a 1 giro
17- Vittorio Iannuzzo – Grillini Dentalmatic SBK – BMW S1000RR – a 2 giri
Mara Guarino
Foto homepage via: eniracing.com