
Studenti ignoranti? A farne le spese i professori
Il test invalsi al terzo anno di scuola media ha lo scopo di valutare i livelli di apprendimento degli studenti. I ragazzi che risultano essere carenti in una o più materie non saranno gli unici ad assolvere alla loro lacuna formative infatti a farne la spese sarà anche l’insegnante. I docenti si dovranno sottoporre ad un programma di formazione obbligatoria che avrà il compito di aumentare le conoscenze e le competenze scolastiche, ma anche di incrementare le competenze di gestione, di programmazione e informatiche dei docenti.
A deciderlo il governo con un decreto, che vede nel 2014 uno stanziamento di 10 milioni di euro. I professori più a rischio sono quelli impiegati nelle zone difficili, degradate e del profondo sud che si vedranno costretti a seguire molteplici corsi di aggiornamento senza però, probabilmente, ricevere un aumento sulla busta paga. .
Infatti proprio in Sicilia gli studenti di terza media superano la prova con solo 186 punti in italiano e 181 in matematica. Un bel divario con il nord dove la media è quasi di 214 punti per materia. A Trento addirittura gli studenti arrivano a 226 punti. La situazione però non è confinata solo nel meridione ma anche nelle periferie estreme delle grandi città come Roma, Milano e Napoli.
La risposta esacerbata dei sindacati non è tardata ad arrivare: « Sgombriamo subito il terreno da possibili equivoci: non sta né in cielo né in terra che si possa scaricare sugli insegnanti ogni colpa per risultati scolastici insoddisfacenti, quando è fin troppo evidente che il peso determinante è delle condizioni di contesto. Chi spende il suo lavoro nelle aree di più acuta emergenza sociale non merita di essere fatto oggetto di banalizzazioni di questa portata ».
Giulia Orsi
Foto.scuolaonline.it