Stress: sale della vita o veleno mortale? 1/

Cosa è lo stress e da cosa è generato. Alcuni dettagli su come riconoscerlo, sui sintomi e sulle patologie annesse. Intervista alla Dottoressa Elena Padovan

di Chiara Campanella e Fabrizio Giona

Sempre più persone soffrono lo stress

ROMA – Il male del XXI secolo, sono in molti a definirlo così. Stiamo parlando dello stress, un concetto entrato ormai a pieno titolo nel vocabolario quotidiano di ogni persona. Quante volte diciamo o sentiamo dire “sono stressato”, “che stress”, oppure “soffro lo stress”? Molte, forse troppe e ogni volta ci si riferisce a quella sensazione di stanchezza fisica e mentale che scaturisce da situazioni di impegno “gravoso” che non riusciamo a gestire, rimanendone sopraffatti; condizione che ci porta poi a non vivere bene il nostro lavoro o semplicemente la nostra vita privata.

Ma che cos’è effettivamente lo stress e da cosa deriva? Quali sono i sintomi e le possibili patologie legate allo stress? Cercheremo di rispondere a queste e ad altre domande con l’aiuto del nostro esperto, la Dottoressa Elena Padovan, psicologa del lavoro dell’Associazione Staff di Vicenza.

- Dottoressa Padovan, può dirci cos’è lo stress e da cosa è generato?

Se dovessimo definire lo stress possiamo dire che si tratta di quello stato di “attivazione” che prepara il nostro corpo e la nostra mente ad affrontare una situazione critica o un cambiamento. E’ quindi una sorta di “allerta” che ci prepara ad agire. In seguito a tale situazione si genera nell’individuo uno stato di tensione psicologica, fisiologica e comportamentale. Tale tensione può a lungo provocare delle conseguenze dannose o patologiche sia a livello individuale che a livello organizzativo.

- Quali sono i sintomi propri dello stress?

Quelli più evidenti sono la contrazione dei muscoli, un aumento del battito cardiaco, del  ritmo del respiro e della velocità di reazione. Di conseguenza gli effetti si vedono sul sistema endocrino e neurovegetativo (poiché varia il livello di molti ormoni, e in particolare dell’adrenalina) e sul sistema immunitario (gli anticorpi inizialmente diminuiscono, ma poi aumentano, proteggendoci dalle malattie nei momenti cruciali). Detto questo possiamo comunque distinguere i sintomi in tre tipologie: fisiche (mal di testa, stanchezza diffusa, ipertensione ecc) cognitivo – emotive (ansia, tristezza, scarsa fiducia in noi stessi, indecisione ecc.) e comportamentali.

Sarebbe importante che ognuno di noi imparasse a riconoscere i segnali dello stress prima che sia troppo tardi e cominciasse a fare qualcosa per allentare la tensione. Molto spesso invece ignoriamo i sintomi e ci illudiamo di conoscerne le cause, dando ad esempio la colpa del nostro mal di testa ai clienti o al capo o attribuendo le difficoltà digestive a quello che mangiamo.

Il lavoro non è l'unica fonte di stress

- Quali sono quindi le patologie a cui vanno incontro le persone che soffrono di stress?

In realtà, semplificando, possiamo dire che tutte le patologie possono avere come concausa lo stress, visto che esso provoca un indebolimento del sistema immunitario. Perciò ne possono risentire il sistema cardio-circolatorio, l’apparato digestivo, respiratorio, muscolo-scheletrico: possono insorgere malattie della pelle, del metabolismo, alcuni disturbi alimentari, sessuali e del ciclo sonno-veglia. Riguardo le patologie più importanti sono: la bronchite, le coronaropatie, disturbi tiroidei, malattie della pelle, l’artrite reumatoide, e l’obesità, la tubercolosi, le cefalee ed emicrania, l’ulcera peptica, la colite ulcerativa, il diabete. Oltre a queste malattie possono presentarsi anche effetti psicologici che influiscono sullo stile di vita con l’aumento di comportamenti a rischio per la salute (tabagismo, alcolismo, dipendenze da farmaci o  sostanze stupefacenti, ecc.); cambiamenti che riguardano la sfera emotiva, tra cui l’irritabilità, il nervosismo, la tensione, depressione ed ansia.

- Lo stress si rivela in diverse fasi, potrebbe illustrarcele?

Certo. Un individuo sottoposto a fattori di stress manifesta le seguenti fasi che caratterizzano la sindrome generale di adattamento (SGA). La fase 1 è l’allarme: mobilitazione generale di tutte le forze difensive dell’organismo attraverso l’attivazione del sistema nervoso autonomo;
la fase 2 riguarda la resistenza: adattamento allo stimolo con conseguente gravoso dispendio energetico per l’organismo; infine la fase 3 concerne l’esaurimento: crollo delle difese, con anche conseguenze negative. In questa ultima fase possono manifestarsi delle vere e proprie patologie, che in realtà hanno origine psicosomatica.

- Ma lo stress è sempre nocivo?

Si e no. Mi spiego: i cambiamenti fisici prodotti da una situazione critica, non sono negativi, né tantomeno pericolosi. Sono anzi una reazione adattiva che ci consente di affrontare meglio quello che ci accade intorno. In questo caso possiamo parlare di “eustress”, ovvero di stress positivo. Il problema nasce invece quando questo stato di attivazione permane per lungo tempo, divenendo cronico. Ciò significa in altre parole che lo stress diventa nocivo (o “distress”) se non riusciamo a rilassarci, se non riusciamo a trovare un momento di calma tra un’urgenza e l’altra o tra un lavoro impegnativo e il successivo. Perciò, quando ci si sente padroni della situazione, lo stress diventa “il sale della vita”, una sfida e non una minaccia. Quando invece questo fondamentale senso di controllo viene a mancare, lo stress può provocare momenti di crisi con conseguenze negative per la nostra salute. In  questo caso lo stress diventa “veleno mortale”.

FOTO VIA: www.626foggia.com; www.milanoweb.com

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