#stopGiubileo. In Rete la paura è virale

Roma – La paura corre in Rete. Dopo la carneficina di Parigi per mano dell’Isis, adesso il timore è che – come annunciato dai terroristi – il prossimo scenario di battaglia possa diventare la Capitale, luogo preposto per la celebrazione dell’Anno Santo straordinario.

La prospettiva che il Giubileo si trasformi in un’occasione per scatenare una battaglia in nome di Allah, infatti, si sta diffondendo a tal punto che già esiste un hashtag virale su Twitter: #stopGiubileo. Il resto lo racconta Ilmessaggero.it.

I commenti degli utenti piovono a tamburo battente. La domanda più frequente è se davvero l’Anno Santo, voluto da Papa Bergoglio, sia una necessità così urgente da mettere a rischio l’incolumità delle persone.

Scrive C. Valentini: «Scusate possiamo annullare il Giubileo»;

Dice C. di Stefano: «Risolviamo la questione Isis e rimandiamo il Giubileo o saremo condannati!!»;

Scrive un altro: «Adesso @Roma ha il dovere di salvaguardare la sicurezza dei propri cittadini: #stopgiubileo e controlli capillari in metro e stadio»;

Continua D. Morosi: «Ci rubano il rame dai binari… Pensa come controlleranno bene le persone sulla metro! #StopGiubileo». E via così.

La polemica Giubileo sì, Giubileo no incalza e il dubbio sull’opportunità delle celebrazioni arriva alle porte del Vaticano. Sicché – spiega Cinzia Conti sull’Ansa.it – tocca al portavoce del Papa, padre Federico Lombardi, affermare l’intenzione del soglio pontificio. Ai microfoni del Tg1 e di Sky24.it, il portavoce incita a non farsi dominare dalla paura poiché significherebbe assecondare gli scopi dei terroristi. Quel che occorre, secondo Lombardi, è mettere in campo tutte le «misure di attenzione» continuando a vivere nel «coraggio della pace». Anche perché – insiste il portavoce di Bergoglio – il Giubileo è ritenuto in San Pietro come estremamente importante perché «è in corso una guerra mondiale a pezzi che va combattuta con le armi dell’amore e della compassione». Belle parole, senza dubbio, ma pare non bastino a rassicurare gli italiani che esprimono riserve.

Dubbi legittimi, peraltro, viste le condizioni di abbandono e di difficoltà registrate in molte parti della città, senza un sindaco e con le casse vuote. La Capitale non è pronta, affermano molti in coro, e non lo sarebbe neppure se non ci fosse un allarme rosso terrorismo e uno stato di guerra in corso in Europa.

Poi però ci sono anche i pareri opposti di coloro che – con o senza Giubileo – di piegarsi alla paura non vogliono sentire parlare. Qualche commento: «Si chiama terrorismo perché mira a terrorizzarci. Se la reazione è #stopGiubileo, allora per l’Isis è mission accomplished»; «#stopGiubileo Rinuniciare al Giubielo per paura dell’Isis è semplicemente da cretini, con la mamma sempre incinta»; «Se i nostri nonni si fossero tutti ca…ti sotto come quelli che twittano #stopGiubielo chissà che bel mondo ci sarebbe stato».

 

Chantal Cresta

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