‘Spretato’ il nunzio Weselowski, condannato per pedofilia

Pedofilia, pugno duro dal Vaticano: ritorno allo stato laicale per monsignor Wesolowski, ex diplomatico

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Dimissione dallo stato claricale per il nunzio accusato di pedofilia (socialchannel.it)

Città del Vaticano – Monsignor Jozef Wesolowski è stato condannato per pedofilia anche dalla giustizia ecclesiastica: si è oggi concluso il processo di primo grado presso il Sant’uffizio  all’ex nunzio apostolico, che è stato rimosso dallo stato clericale e sottoposto a misure di limitazione della libertà personale, in attesa di ulteriori procedimenti.

WESOLOWSKI – L’ex diplomatico vaticano aveva concluso la sua carriera già nel 2013, quando Francesco l’aveva richiamato a Roma in seguito ad alcune accuse di abusi su minori che sarebbero avvenuti nella repubblica Dominicana, dove era inviato a rappresentare la Santa Sede.
In questo anno è stato sottoposto prima a indagini, quindi a un processo secondo il diritto canonico; quando la sentenza canonica sarà definitiva, si procederà per via penale: anche questo secondo processo avverrà tra le mura di Città del Vaticano, avendo l’ex sacerdote proprio la cittadinanza di questa nazione.

CONDANNA – La sentenza di primo grado è stata resa nota oggi, con una nota della sala stampa vaticana, che ha comunicato la decisione della Congregazione per la dottrina della fede. Per Wesolowski si tratta delle dimissioni dallo stato clericale: tornerà quindi a essere un semplice laico, ma avrà due mesi di tempo per presentare un ricorso.

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Jozef Wesolowski., ex diplomatico vaticano

RESTRIZIONI – La nota della sala stampa è stata molto chiara anche in merito al trattamento che subirà l’ex nunzio apostolico. Monsignor Wesolowski «ha usufruito di una relativa libertà di movimento in attesa che la Congregazione per la Dottrina della Fede procedesse a verificare il fondamento delle accuse mosse a suo carico» ma, dopo questo primo processo, «tenuto conto della sentenza ora pronunciata dal Dicastero, saranno adottati nei confronti dell’ex-Nunzio tutti i provvedimenti adeguati alla gravità del caso».
Secondo quanto detto da padre Lombardi, «si prenderanno misure perché sia residente in un posto preciso, limitato, senza libertà di movimento, poiché è una persona giudicata colpevole di un reato grave e in attesa di un ulteriore procedimento giudiziario».

COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE – I reati contestati a monsignor Wesolowski sono avvenuti nella Repubblica Dominicana, quando era il nunzio apostolico – ovvero il diplomatico rappresentante della Santa Sede e del Papa – presso quello stato. Per questo motivo, la Santa Sede ha quindi dichiarato che fornirà la massima collaborazione possibile nel perseguire l’ex diplomatico in quest’indagine che lo vede accusato di pedofilia.
A far emergere il caso era stato un giornalista di Santo Domingo, che aveva mandato in onda un’inchiesta dove sosteneva che l’arcivescovo avesse pagato per avere rapporti sessuali con dei minorenni. Contattato dal cardinale Rodriguez, Francesco aveva prontamente rimosso e richiamato il nunzio.

Andrea Bosio
@AndreaNickBosio

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