Sondaggi elettorali Piepoli settembre 2015: Pd 33,5%, M5s 26%

Nei sondaggi elettorali Piepoli di settembre 2015 il Pd tiene la leadership. M5s al 26%, Lega al 14%. Forza Italia ridimensionata, SeL e Fratelli d'Italia pari

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Il grafico dell’Istituto Piepoli

Variazione sensibile per il Pd, M5s stabile, Lega Nord in leggerissimo calo. Poi il vuoto, con Forza Italia che si avvicina inesorabilmente alla rottura verso il basso del muro del 10%: questi i risultati dei sondaggi elettorali Piepoli elaborati per Ansa e i cui risultati sono stati pubblicati ieri. Un sondaggio a cadenza settimanale, che restituisce un quadro fondamentalmente non molto diverso da quello uscito dalle elezioni regionali di qualche mese fa.

SONDAGGI ELETTORALI PIEPOLI: IL PD TIENE - La variazione rispetto alle intenzioni di voto di una settimana fa, per quello che riguarda la Camera dei Deputati, recita mezzo punto in più al Pd e mezzo punto in meno alla Lega. Per il resto nessuna variazione significativa, con il M5s accreditato del 26% delle preferenze e quindi ancora ben lontano dall’insidiare la leadership del Partito Democratico di Matteo Renzi. Tuttavia il Movimento di Beppe Grillo è indubbiamente l’unico candidato al ballottaggio, considerando che il terzo partito – la Lega Nord – è staccato di oltre 12 punti dai pentastellati.

Questo il quadro totale delle intenzioni di voto dei sondaggi elettorali Piepoli del 22 settembre 2015 (tra parentesi la variazione rispetto alla precedente rilevazione):

  • Pd 33,5% (+0,5)
  • Sel 4,0% ( – )
  • Altri centrosinistra 1,0% ( – )
  • Fi 10,0% ( – )
  • Ncd-Udc 2,5% ( – )
  • Fdi 4,0% ( – )
  • Lega Nord 14,0% (-0,5)
  • Altri centrodestra 0,5% ( – )
  • M5s 26,0% ( – )
  • Altri partiti 4,5% ( – )

SONDAGGI ELETTORALI PIEPOLI: IL CROLLO DI FI, DESTRA E SINISTRA APPAIATE - Da segnalare l’ormai mutata dimensione di Forza Italia, che si è assestata attorno al 10% e rischia di registrare alle prossime elezioni un crollo verticale della presenza in Parlamento rispetto al 29,18% di coalizione del 2013, quando di fatto l’ex Pdl era la seconda forza in aula alla Camera e al Senato. Interessante rilevare come i due partiti più connotati politicamente – Sel a sinistra e Fratelli d’Italia a destra – siano arrivati praticamente a far coincidere le proprie preferenze, con una netta crescita nel corso degli anni del partito di Giorgia Meloni, a discapito invece dell’involuzione della creatura politica di Nichi Vendola.

S&P: “RECESSIONE IN ITALIA STA FINENDO” - A tenere a galla il Pd ci pensa la leadership di Matteo Renzi, ma anche alcuni attestati di stima extra-territoriali, l’ultimo dei quali ottenuto stamattina da un parere dell’agenzia di rating Standard & Poor’s sull’Italia: «L’economia italiana sta finalmente uscendo dalla recessione –  si legge in un report di S&P  - dopo 3 anni e mezzo di contrazione. Tuttavia, è probabile che la ripresa sia tiepida a causa della bassa crescita dei salari e dell’alto tasso di disoccupazione che frenano la domanda dei consumatori più che in altri paesi della zona euro». Come a dire: bene, ma non benissimo.

Redazione

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