
Sochi 2014: le storie conclusive, da Bjoerndalen alla Wust
I Giochi di Sochi 2014 hanno visto l'ultima pagina: ripercorriamo i momenti migliori e le pagine di storia scritte in queste due settimane
Sochi – I Giochi olimpici invernali di Sochi 2014 sono conclusi: la cerimonia finale ha passato il testimone a Pyeongchang, in Korea.
Ieri abbiamo raccontato l’olimpiade azzurra, oggi torniamo su quel che ci siamo persi e, soprattutto, su quelle prestazioni che entreranno nella storia dello sport e dei Giochi olimpici.
BJOERNDALEN – Il norvegese ha conquistato due medaglie d’oro a Sochi 2014, diventando l’uomo più medagliato della storia dei Giochi invernali. Non è più solo la storia stessa del biathlon ma di tutto lo sport invernale: con questo record ha superato un connazionale Bjorn Daehlie, vero monumento dello sci di fondo. Per Bjoerndalen il massimo dei voti, a quarant’anni di età.
L’OLANDA – Il pattinaggio di velocità è stato a completo appannaggio della formazione orange: Irene Wust ha conquistato cinque medaglie – tra cui un oro individuale e uno a squadre – e i saluti d Putin, nonostante sia lesbica dichiarata. Per l’intera nazione, poi, un successo: 23 medaglie su 36 in palio, un dominio che, tra gli uomini, è stato interrotto solo dal polacco Brodka, capace di strappare a Verweij l’oro per soli tre millesimi.
LE STAFFETTE SVEDESI – Un po’ a sorpresa il dominio svedese nelle staffette del fondo, come a sorpresa l’esclusione da entrambi i podi della Norvegia. Se in campo femminile si deve dare enorme credito a Charlotte Kalla, capace di una rimonta incredibile nella sua frazione e di uno sprint fantastico sulla ben più veloce Lahteenmaki, la staffetta maschile del fondo a Sochi 2014 è stato un dominio giallo/blu, con vittoria per distacco. Il bronzo delle ragazze nella prova di sprint a squadre completa un quadro splendido.
SALTO FEMMINILE – Il debutto ai Giochi per questa specialità ha segnato un passo storico. La vittoria della tedesca Carina Vogt rimarrà nella storia della disciplina e dello sport olimpico, prima pagina di un libro ancora da scrivere. Già nel 2018 si prevede di poter aumentare le specialità e, magari, portare anche la combinata nordica al femminile.
Molte altre le storie olimpiche a Sochi 2014, ovviamente: ci sarebbe da scrivere del doping, dell’organizzazione russa non così infallibile, degli insuccessi e degli errori. Abbiamo però scelto di ricordare alcuni dei momenti più epici, seguendo l’istinto: tutte scelte personali, certo, ma i Giochi sono una grande storia proprio perché tutti possiamo trovare quel che preferiamo.
Andrea Bosio
@AndreaNIckBosio