
Sinodo: si parla di famiglia, ma è sfida conservatrice a Francesco
Al via il Sinodo straordinario, si parlerà di famiglia; polemica sulla Comunione ai divorziati, ma la sfida dei conservatori sarà direttamente al Papa
Città del Vaticano – Si aprirà domani il Sinodo straordinario sulla famiglia, che durerà fino a domenica 19 e che impegnerà oltre duecento persone, tra vescovi ed esperti. Sarà l’occasione per la Chiesa cattolica di confrontarsi sui temi legati alla famiglia e all’amore, al centro anche nelle scorse settimane di accesi dibattiti pubblici.
IL MOMENTO PIÙ IMPORTANTE PER LA CHIESA DAL CONCILIO – Lo definisce così Massimo Faggioli, docente italiano emigrato negli Usa, esperto di storia contemporanea del cattolicesimo e del cristianesimo in un articolo su Europa, dove sottolinea che il passaggio davvero centrale del Sinodo non sono tanto le relazioni e i documenti, quanto l’assenza di «un copione già scritto in Vaticano e pronto per essere approvato». Una novità che, appunto, non si ripeteva dal Concilio, quando i documenti preparati dalla Curia furono cassati dai Padri conciliari e ne furono scritti di nuovi.
NON SOLO DIVORZIATI – In queste settimane l’attenzione mediatica si è concentrata soprattutto sulla sfida attorno alla Comunione ai divorziati; se è vero che sarà uno de temii quelli trattati dal Sinodo, la Chiesa affronterà questioni ancora più complesse e ampie, che riguarderanno in generale la pastorale verso le famiglie, le persone e le loro relazioni affettive. Sessualità, nuove forme famigliari, ruolo sociale della famiglia saranno tutti argomenti affrontati dai vescovi nelle prossime due settimane.
SLITTAMENTO A DESTRA – «Il fatto che Danneels e Kasper siano diventati le bestie nere dell’opposizione conservatrice a Francesco – spiega Faggioli nel suo articolo – dice molto di quanto il cattolicesimo istituzionale si sia spostato a destra durante gli anni di Giovanni Paolo e specialmente Benedetto XVI»: è una lettura interessante del post-Concilio della Chiesa, nato sui sogni e sulle fondamenta del grande rilancio arenato su un conservatorismo senza futuro, legato alle forme ma non all’essenza del Vangelo.
KASPER – La relazione del cardinale Kasper, infatti, è stata presa di mira dai conservatori contrari a ogni apertura dottrinale; il Sinodo, d’altronde, è anche frutto del celebre “sondaggio” che aveva coinvolto tutte le diocesi del globo e quella di Kasper era anche una sintesi di quanto emerso dalle diocesi stessi. Non sembra quindi improbabile che, questa volta, la gerarchia episcopale ascolti gli stimoli provenienti da tutta la Chiesa, invece di limitarsi a plasmarla dall’alto.
SCREDITARE FRANCESCO – Tra Socci e Messori, non sono pochi i vaticanisti conservatori o criptoconservatori che stanno cercando di squalificare l’azione pastorale di Francesco; meno limpidi dei sedevacantisti dichiarati, meno lineari dei lefebvriani, quasi ugualmente infastiditi dal Pontefice argentino, non stanno esitando a mettersi di traverso.
Non usa mezzi termini neppure il cardinale Rodé, già prefetto della Congregazione dei religiosi, che parla di un Papa troppo a sinistra: «Un gran vantaggio – ha aggiunto – è che appare simpatico. Dall’altra parte le sue opinioni, relative al capitalismo e alla giustizia sociale, sono eccessivamente di sinistra. Si vede come il Papa sia segnato dall’ambiente da cui proviene. Nel Sud America ci sono grandi differenze sociali e grandi dibattiti su questa situazione si susseguono ogni giorno. Ma questa gente parla molto, ma risolve pochi problemi». Affermazioni al limite del razzismo, comunque illuminanti sull’opinione interna ai circoli di potere vaticani su papa Bergoglio.
ORA SINODO – Sarà un Sinodo a porte chiuse, ovviamente; giornalmente padre Lombardi aggiornerà sullo stato dei lavori, ma le relazioni non saranno pubblicate, almeno in questa prima fase. C’è chi malignamente fa notare come non si vogliano far trapelare i testi perché sarebbero profondamente contrari alla linea indicata dal Papa: ma l’osservazione si può rispedire al mittente con facilità, facendo notare che, dopotutto, è il Papa a scegliere molti dei componenti del Sinodo. E, questa volta, si discuterà davvero. Qualcosa che i conservatori sembrano non riuscire proprio a mandare giù.
Andrea Bosio
@AndreaNickBosio