
Isola(ta) Sicilia: da giugno solo 2 treni a lunga percorrenza per Roma
Solo una nave traghetto e due treni notte per Roma: Ferrovie dello Stato taglia la Sicilia dal resto d'Italia
Sempre meno Italia, sempre più isola(ta). Dal 13 giugno, con la conversione degli orari dei treni, le Ferrovie dello Stato ridurranno i collegamenti a lunga percorrenza da e verso la Sicilia a soli due treni notte. Verrà dismessa anche una delle navi traghetto, e resterà soltanto una nave ad assicurare gli spostamenti via mare dei treni. Con 18 corse giornaliere da compiere, incluse quelle dei treni merci. L’annuncio era nell’aria, ma è ufficiale da stamattina, con la soppressione dei quattro treni intercity giorno e di un intercity notte.
CAOS ANCHE PER I TRENI A MEDIA PERCORRENZA - A partire dal 13 giugno 2015 ci saranno solo due treni notte a collegare l’isola con il resto del Paese ed una sola nave traghetto. Un grosso problema anche per il traffico diurno, visto che le code all’imbarco dei treni a media percorrenza aumenteranno esponenzialmente. Di fatto sarà molto più conveniente, in termini di tempo, scendere a Messina o a Villa San Giovanni, imbarcarsi su uno dei numerosi traghetti passeggero a piedi bagagli in mano e riprendere il proprio viaggio su un altro treno, verso la propria destinazione. Oppure ripiegare sul ben più costoso trasporto a bordo della propria autovettura.
OBBLIGATI A SCEGLIERE AUTO O AEREO - Una mazzata anche economica quella per chi dovrà spostarsi dalla Sicilia o verso la Sicilia, in quanto il treno rimaneva comunque il mezzo più economico per i viaggi a lunga percorrenza. I costi del trasporto aereo sono infatti abbattibili solo se si riesce a prenotare con largo anticipo, mentre il trasporto via mare risulta logisticamente più difficoltoso e dilata ulteriormente i tempi. Inesorabilmente i danni ricadranno, oltre che sul vilipeso principio di continuità territoriale, anche sul comparto lavorativo. A rischio licenziamento ci sono oltre 1000 lavoratori del settore tra diretto ed indotto, tra cui una quarantina di precari con contratto trimestrale.
SOVVENZIONI STATALI AZZERATE - AMNotizie riferisce che “L’azienda ferroviaria ha giustificato la scelta di tagliare le corse a lunga percorrenza con le drastiche riduzioni delle sovvenzioni statali per la continuità territoriale ed il traghettamento”. Il rappresentante della Holding Ferrovie, l’ingegnere Savino, nel comunicare la totale assenza di sovvenzioni statali per la continuità territoriale della Sicilia ha precisato che il ministero dei Trasporti già dal 23 dicembre scorso aveva autorizzato la soppressione dei treni a Villa San Giovanni e Messina. Secondo quanto descritto dall’Or.Sa il rappresentante di ferrovie ha pure precisato che al momento non sono disponibili neppure i 30 milioni per sovvenzionare il servizio ex metromare. Soldi che, semmai dovessero tornare fruibili, dovranno essere sufficienti per garantire il traghettamento dei treni rimasti, il collegamento veloce e il trasporto dell’utenza ferroviaria che dovrà attraversare lo Stretto a piedi con la residua flotta Rfi. I 47 milioni per i collegamenti marittimi non saranno più erogati.
PENDOLARI SICILIANI: “ABBIAMO MENO DIRITTI DEI MIGRANTI DALL’AFRICA” - La reazione del Comitato Pendolari Siciliani, per bocca del portavoce Giosuè Malaponti, è rabbiosa e provocatoria: «Vengono meno a cinque milioni di siciliani i diritti previsti dall’art. 16 della Costituzione Italiana: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale… Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche…”. I siciliani dal 13 di giugno 2015 non hanno più garantiti gli stessi diritti alla mobilità da Villa San Giovanni a Bolzano, hanno più diritti gli immigrati che transitano nel braccio di mare tra l’Africa e la Sicilia che i Siciliani per raggiungere il continente Italia o meglio l’Europa in treno».
Redazione