Sexminster, quel bunga bunga britannico dei Conservatori

Festini gay rimborsati dai contribuenti: questo è Sexminster, lo scandalo a luci rosse del Parlamento britannico

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Sexminster, lo scandalo sessuale che fa tremare il Partito conservatore

Londra – Bunga bunga da noi, Sexminster oltremanica: paese che vai, festino – politico – che trovi. Questo si potrebbe dire dello scandalo esploso in Gran Bretagna, dove il partito conservatore rischia di essere travolto dallo scandalo di festini gay organizzati, forse a spese dei contribuenti. Al centro della tempesta un party durante un congresso annuale a Manchester.

IL FESTINO – L’ultima accusa, e la più grave, riguarda appunto un festino in un hotel di Manchester, con una camera dal costo di 2.500 sterline a notte: in quegli ambienti si sarebbe consumato un festino omosessuale che avrebbe visto partecipare esponenti di rilievo della struttura parlamentare. Il grande dubbio sollevato dalla stampa britannica è attorno alla cifra pagata: possibile che anche in Inghilterra si sia ricorso ai soldi pubblici – i rimborsi spese – per pagare una simile attività così poco istituzionale?

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La Camera dei Comuni, cuore dello scandalo Sexminster (brignewspaper.com)

PARLAMENTARI E COLLABORATORI – Nel mirino della – durissima – stampa britannica sono alcuni parlamentari e numerosi collaboratori della Camera dei Comuni, tra cui Iain Corby, che ha dovuto dimettersi dalla guida del Parliamentary resoruces unity, lo staff dei ricercatori al servizio dei parlamentari conservatori. Sexminster è giunto addirittura sul tavolo del premier britannico David Cameron, che sta seguendo le misure assunte dai tory con grande attenzione, riferiscono le fonti britanniche.

CODICE DI CONDOTTA – Il partito conservatore, infatti, prima di essere ulteriormente danneggiato dallo scandalo Sexminster, ha intenzione di rispondere con misure esemplari: si parla già di un codice di condotta per tutti i parlamentari del partito, che dovrebbero così aderire a regole di comportamento capaci di garantire la riduzione di queste vicende.

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Nigel Evans con David Cameron (mirror.co.uk)

SEXMINSTER E QUEL CHE C’ERA PRIMA – Il caso Sexminster, che prende il nome de una storpiatura del parlamento britannico, a Westminster, non è il primo scandalo sessuale per i conservatori: nei giorni scorsi Nigel Evans, ex vicespeaker, è stato scagionato dall’accusa di abusi sessuali e stupro che gli era stata mossa da ricercatori e stagisti del parlamento. Secondo un’indagine di Channel 4, bel un terzo dello staff parlamentare avrebbe subito molestie di qualche tipo, dalle semplici avances a veri e propri abusi, spesso commessi da parlamentari ubriachi.

DONNE AD ALZO ZERO – A farsi sentire in questa vicenda sono state soprattutto le donne, che hanno accusato la struttura del partito conservatore di essere prettamente maschile e maschilista. Harriet Harman, ex leader laburista, ha spiegato come la gerarchia tipicamente maschile del partito conservatore sia «propensa alle molestie», mentre la giornalista Amanda Platell, ha annunciato che «troppi deputati vivono in un vuoto di moralità», narrando anche di approcci e molestie da parte di parlamentari, anche sposati, subiti durante il suo incarico di portavoce di William Hague, ora ministro degli Esteri.

Andrea Bosio
@AndreaNickBosio

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