
Servizio civile, dieci anni e migliaia di vite cambiate
Roma – Una scelta che in dieci anni ha cambiato la vita di 270 mila giovani e di tutte le persone che da loro sono state aiutate. Si può sintetizzare così, parafrasando il famoso slogan dell’iniziativa, il significato dell’esperienza del Servizio civile nazionale. Sono trascorsi 10 anni dal 6 marzo del 2001, data in cui il Parlamento istituì il servizio volontario per ragazzi e ragazze dai 18 ai 26 anni, per effettuare un percorso di formazione sociale attraverso un’esperienza di solidarietà per un anno.
Oggi il Servizio civile è diventato una realtà consolidata nel nostro Paese. I dieci anni del Servizio civile vengono ricordati in questi giorni con eventi che vanno dalla Settimana della donazione del sangue da parte dei volontari, alla partecipazione alla Conferenza dell’Anno Europeo del volontariato tenutasi a Venezia. In tutti gli stadi della Serie A, all’inizio delle partite uno striscione con la scritta”2001-2011 Servizio civile nazionale” ha accompagnato l’ingresso in campo dei giocatori, mentre gli schermi degli stadi hanno trasmesso l’ultimo spot del servizio civile.
Per fare il punto su quanto e’ stato fatto e sulle prospettive future si sono incontrati a Roma, nella sala degli Arazzi della Rai, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Servizio civile Carlo Giovanardi, il capo dell’Ufficio nazionale per il Servizio Civile, Leonzio Borea, i suoi predecessori Massimo Palombi e Diego Cipriani e Carlo Romeo, per il Segretariato Sociale Rai.
Si è parlato in primis di un tema particolarmente spinoso: la scarsità di fondi. A fronte di un servizio cresciuto negli anni, i fondi destinati sono via via diminuiti e, secondo quanto indicato sul sito del “Tavolo Ecclesiale sul servizio civile” nel 2011 si è toccato il fondo con soli 118,8 milioni assegnati (nel 2007 erano stati stanziati 296 milioni). A questo proposito Massimo Palombi, Direttore dell’Unsc dal 2002 al 2006, ha lanciato una proposta: ”La crisi economica internazionale ha colpito anche il servizio civile, la presidenza del consiglio ha raschiato il barile trovando 24 milioni aggiuntivi per i prossimi tre anni, ma riducendo le spesse all’osso il risultato non può essere quello che si vorrebbe. Ventimila giovani l’anno sono pochi e si rischia di dimensionare a realtà di nicchia il servizio civile. Allora perchè non provare a vedere se non si può trasformare il servizio da 12 a 6 mesi? Resterebbe l’educazione alla cittadinanza attiva”.
Giovanardi ha puntato invece sulla legge ferma in Parlamento. Il servizio civile, ha detto, ”è cresciuto, ha 10 anni e mi chiedo: cosa farà da grande? Ho delle forti preoccupazioni”. Per questo il sottosegretario ha rivolto un appello al presidente del Senato Renato Schifani: ”’Da più di un anno, attraverso la Consulta del servizio civile, abbiamo messo a punto un ddl di rivisitazione inviato al Senato dove da tredici mesi dorme sonni profondi. Nessun parlamentare, né di maggioranza né di opposizione, ne ha parlato”.
Il messaggio è chiaro: il servizio civile è come un bambino di 10 anni cresciuto in salute, ma che ha ora bisogno del supporto di tutti per poter crescere ulteriormente. E i fondi sono la base per poter far crescere nei prossimi anni tante altre migliaia di giovani.
Roberto Cassaro