
Serie A, pagelle della 6a giornata: è già testa a testa Juve-Napoli
Parma 6 – Milan 5,5
In settimana Galliani aveva chiesto il “4-2-fantasia” di leonardiana memoria. La realtà, invece, ha riproposto i limiti di un Milan cui dovremo abituarci, almeno per questa stagione. Non che Allegri non ci provi, ma De Jong è solo la copia sbiadita del Gattuso dei giorni migliori, Ambrosini è all’ennesimo rinnovo della carta d’identità, e anche il Ronaldinho venuto in Italia a “svernare” sembrava più in grado di incidere sul match rispetto ad un Bojan apparso al di sotto delle aspettative. Il Parma è la solita squadra ben messa in campo da Donadoni che continua, però, a denunciare l’assenza di una vera punta. Lo scorso anno Amauri (con la viola) è risorto poco prima di Pasqua: che non sia il caso di trovare quanto prima una soluzione?
Juventus 7 – Roma 4
“La gara contro la Fiorentina ha suonato il primo campanello d’allarme per una Juve sottotono in cui Pirlo è sembrato alla frutta”. Questa la sintesi delle pagine dei giornali sportivi all’indomani della gara del Franchi. La Vecchia Signora dà subito una risposta di forza, asfaltando letteralmente la Roma guidata dalla propria nemesi, quello Zdenek Zeman che si è dovuto piegare alla legge del più forte. Polemiche preventive a parte, però, la Juve ha affrontato finora la gara più semplice del proprio calendario, con una Roma incapace di difendere o anche solo di emulare quanto fatto da una non provinciale come il Chelsea, la marcatura a uomo su un Pirlo sicuramente non alla frutta.
Udinese 5,5 – Genoa 6
Che tra di loro ci sia stato un litigio, un battibecco o una semplice incomprensione giustificata da evidenti differenze dialettali, c’è poca differenza: Guidolin decide comunque di percorre la via della coerenza e non schiera il proprio uomo di maggiore spicco, Di Natale. Non c’è da meravigliarsi, però, se le occasioni più pericolose provengano dalla testa di un difensore, il brasiliano Danilo. Per il Genoa, terzo risultato utile consecutivo e il duo Immobile-Borriello che continua a dare segnali di crescita.
Palermo 6,5 – Chievo 5
Forse ora il Palermo avrebbe qualche punto in più se Gasperini avesse dato una maglia da titolare a Miccoli nelle ultime due partite. Il Maradona del Salento schianta letteralmente la squadra di De Canio con tre gol di rara bellezza che rappresentano un Bignami del repertorio del fuoriclasse cui Miccoli si ispira: la punizione, lo slalom tra gli avversari, il colpo di genio. Il Chievo sembra troppo legato ai gol di Pellissier, con Moscardelli e Di Michele che non sembrano offrire una valida alternativa.
Atalanta 5,5 – Torino 7
Punizione troppo pesante per la squadra orobica passata in vantaggio e sfortunata nel cogliere due pali nel giro di una manciata di minuti. Gli stessi pali che in settimana avevano fermato il Toro, che sembra aver addrizzato la mira e aver trovato in Cerci l’ispiratore di tutte le azioni più pericolose.
Sampdoria 6 – Napoli 6,5
La sufficienza per una squadra che perde sembrerebbe un’assurdità. In realtà, i blucerchiati hanno tenuto bene il campo, pur giocando in 10 per la seconda partita consecutiva e privi dei propri giocatori di maggiore spicco (i vari Poli, Maxi Lopez, Maresca). Quanto al Napoli, solo qualche mese fa la squadra di Mazzarri avrebbe pareggiato o addirittura perso contro una squadra capace di chiudersi così bene a riccio. Il fatto di aver vinto (seppur con un rigore che non convince del tutto) rinfocola le speranze dei tifosi napoletani e italiani tutti in un campionato privo di grandi emozioni e per ora saldamente cucito sulle maglie bianconere.
Cagliari 5,5 – Pescara 6,5
Ora quello dello stadio non è più un alibi credibile: questo Cagliari appare privo di idee e “spuntato” in attacco. Cellino sembra intenzionato a scuotere l’ambiente come solo lui sa, ovvero ingaggiando un nuovo allenatore. Ma non è il caso di chiedersi quali siano le responsabilità della società? Il Pescara incasella il terzo risultato utile consecutivo, rende momentaneamente più tranquilla la propria classifica e si coccola il talento Weiss.
Lazio 6,5 – Siena 5,5
La squadra di Lotito si riprende dopo le ultime due sconfitte e dimostra di non essere dipendente dalle invenzioni di Hernanes. Petkovic fa un bagno di umiltà dopo la batosta di Napoli e mette in campo una squadra concreta e cinica allo stesso tempo. Per il Siena sconfitta preventivabile, peccato che il calendario presenti alla prossima giornata lo scontro con i bianconeri più blasonati.
Bologna 7 – Catania 5
La sconfitta immeritata contro il Siena non è andata proprio giù a Pioli. Il Bologna riprende immediatamente la propria marcia verso la salvezza grazie alle invenzioni di Diamanti e alla ritrovata verve sottoporta di Gilardino. Il Catania, invece, sembra troppo diverso dalla versione Massimino cui ci ha abituati. Un passaggio a vuoto ci può stare e il prossimo match casalingo rappresenta l’occasione più ghiotta per un immediato riscatto.
Inter 7 – Fiorentina 5,5
Sarebbe interessante immaginare come Galliani, dopo la tripletta di Pazzini al Bologna, stia reagendo alla regolarità con cui Cassano finisce nel tabellino dei marcatori. L’Inter sfodera finalmente in casa la sua partita migliore nonostante (o forse grazie) l’assenza dell’uomo in grado di accendere la lampadina, quel Wesley Sneijder più che degnamente sostituito da Coutinho. Quanto alla Fiorentina, ne hanno così tanto elogiato i meriti ed il bel gioco da “tirarle” questa sconfitta. La squadra è giovane e una sconfitta ci sta. Certo, la dipendenza da Jovetic in termini di gol inizia a preoccupare.
Antonio Giordano