
Serie A al giro di boa. I buoni e i cattivi di un torneo pieno di sorprese
Il campionato di serie A arriva al giro di boa (l’andata si chiude domenica) con il prepotente ritorno del Napoli targato Mazzarri
di Vincenzo La Camera
La squadra del presidente De Laurentiis ha collezionato 26 punti nelle ultime 12 gare (sette vittorie e cinque pari) scalando la classifica sino al terzo posto attuale. Ruolino di marcia simile alla Sampdoria di inizio stagione, ma poi la squadra di Del Neri si è squagliata come neve al sole. Con un Cassano, talento indiscusso, ma poco decisivo nell’economia delle partite. Dove potrà arrivare questo Napoli? Lo scopriremo presto. Quando sopraggiungeranno le prime difficoltà e le prime sconfitte.
Sopra i partenopei c’è il Milan di Leonardo. Il brasiliano è la faccia sorridente della panchina giovane che tanto va di moda quest’anno. Sull’altra sponda il suo compagno di corso a Coverciano, Ciro Ferrara, continua a prendere cazzotti in faccia come dice lui stesso, paragonandosi a Rocky. Ferrara spera di riprendersi prima del possibile ko decisivo che è sempre dietro l’angolo. E stasera in coppa Italia c’e Juventus-Napoli. Sarà proprio la squadra partenopea tanto cara a Ciro a decidere il suo futuro?
Il Milan è tornato quello dei brasiliani: con la simpatia e il coraggio di Leonardo (già si parla di un nuovo modulo da lui inventato, il 4-2-fantasia), la vena realizzativa di Thiago Silva, sprazzi del vecchio Ronaldinho e un Dida che quantomeno sembra essere un portiere normale. Sono i rossoneri l’unica squadra in grado di infastidire l’Inter di Mourinho. Se l’ultima in classifica (il Siena) riesce a segnare tre gol a San Siro contro la capolista e non porta via nemmeno un punto, il campionato anche quest’anno sembra essere assegnato. Ma come qualche volta accade, bastano piccoli episodi per sconvolgere l’esito delle cose. Mourinho domenica è atteso dalla difficile trasferta di Bari, da affrontare in emergenza. Ma con l’arma in più del talismano Sneijder (con lui l’Inter ha sempre vinto). I rossoneri (staccati di 8 punti) incontrano il Siena in casa. Prima del derby della prossima giornata e del recupero con la Fiorentina del 27 gennaio. Il campionato potrebbe riaprirsi?
In chiave Champions League, incognita Napoli a parte e in attesa del risveglio Juve diranno la loro sino alla fine anche Fiorentina e Roma. Per una corsa a sei con in palio quattro posti.
Il cambio allenatore ha fatto bene anche ai giallorossi, con Ranieri che è riuscito a scuotere la squadra facendole risalire la china. Il valzer delle panchine nel girone d’andata è stato più frenetico del solito. Con ben dieci allenatore sostituiti. Uno su due, a conti fatti. Ha iniziato proprio la Roma, dando il ben servito a Spalletti (subito consolato da un contratto mica da ridere con lo Zenit San Pietroburgo) per arrivare a De Biasi che ha sostituito Marino all’Udinese il 22 dicembre scorso. Quando si dice di un allenatore che non mangerà il panettone. Saltati anche Zenga a Palermo; ora con Delio Rossi i rosanero sono tornati a far punti avvicinandosi alla zona Uefa; Papadopulo a Bologna (sostituito da Colomba) e Giampaolo a Siena (sostituito da Baroni, anch’egli poi accantonato per far posto a Malesani).
Sicuramente il Siena sempre più ultimo è la squadra che meno di tutte si è giovata del cambio del timoniere. Assieme all’Atalanta che ha già sostituito il suo mister per ben due volte. Con Antonio Conte che dopo essere subentrato a Gregucci si è dimesso dopo la sconfitta interna col Napoli. La squadra è stata ora affidata a Walter Bonacina (ex calciatore bergamasco ai tempi di Stromberg e Caniggia), che ha esordito perdendo a Palermo. Un elogio lo merita mister Serse Cosmi. L’ex idolo della curva del Perugia dopo aver sostituito Ruotolo sulla panchina del Livorno, ha trascinato, almeno per ora, gli amaranto fuori dal pantano retrocessione.
Poca bagarre, per ora, in coda alla classifica. Con quattro squadre che sgomitano per l’unico posto salvezza (Siena, Atalanta, Catania e Bologna). Appena sopra ci sono Udinese e Lazio. I friuliani stanno vivendo una stagione travagliata. Pesa la cessione di Quagliarella. Mentre i biancocelesti hanno trovato nel nuovo arrivato Floccari una vera bombola di ossigeno. Ma Ballardini durerà?
Volendo dare un più e un meno alle squadre del girone d’andata, segno positivo alla Fiorentina (che con Prandelli ha trovato una sua dimensione, sorprendendo in Champions), al Bari, al Cagliari e al Parma che hanno espresso un ottimo gioco, frutto senza dubbio dell’ottimo lavoro dei vari Ventura, Allegri e dell’evergreen Guidolin.
Segno negativo per eccellenza alla Juventus. Non tanto per il gioco la posizione in classifica (ci può stare che davanti ci siano Inter e Milan) quanto per le difficoltà societarie che sta incontrando nel gestire la situazione. Non ultimo il battibecco Ferrara-Maifredi in diretta televisiva che ha sdoganato definitivamente il famoso stile Juventus.
Sul fronte giocatori, segno più per: Vargas e Frey (Fiorentina), Sneijder e Milito (Inter), Borriello (Milan), Nenè (Cagliari). Ma se ne potrebbero aggiungere altri…
Segno meno invece per: Melo e Cannavaro (Juventus), Eto’o (Inter), Jorgensen (Fiorentina), Acquafresca (Atalanta), Lucarelli (Livorno), Mascara (Catania), Zarate (Lazio). E anche qui se ne potrebbero aggiungere altri…
Commentate e dite la vostra…