
ll seno rifatto di Anna Tatangelo testimonial LILT: bufera in rete
Gli addominali scolpiti e il seno rifatto di Anna Tatangelo posano per la campagna di sensibilizzazione contro il tumore al seno della LILT. È polemica
È Anna Tatangelo ad offrire il suo corpo senza veli – e visibilmente ritoccato – alla Campagna Nastro Rosa 2015 promossa dalla LILT, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Nuda, abbraccia il suo seno dirompente, accanto a lei un messaggio: “Fai prevenzione, proteggilo anche tu”. S’incendia la polemica sul web. Immediata è la risposta indignata di blogger, docenti, medici e attiviste.
UN’IMMAGINE SENSUALE PER LA LOTTA ALLA MALATTIA? – Una scelta inadeguata, se non addirittura offensiva quella della Lilt. La nudità integrale, lo sguardo ammaliante e la posa accattivante da calendario sexy della nota cantante di Sora risultano, invero, del tutto inconciliabili col messaggio che la campagna intende esprimere. Addominali scolpiti e seno rifatto: questo il fulcro dello scatto, questa la scintilla che ha infiammato la polemica, tanto da suscitare una formale lettera di protesta inviata al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Le firmatarie della missiva, che chiede il ritiro della campagna, sono la blogger Daniela Fregosi di Afrodite K di Grosseto, la senologa e blogger Alberta Ferrari di Pavia, la psicologa di Bologna Carla Zagatti, la storica di Torino Emma Schiavon. Ecco il testo della lettera, riportata da Repubblica.it: «Le sottoscritte desiderano esprimere profondo sconcerto di fronte alla campagna Nastro Rosa 2015, la cui testimonial è una nota cantante ritratta a torso nudo, con le braccia a coprirne in parte i seni. (…) La campagna punta ad offrire un’immagine sessualizzata e trivializzante della malattia, utilizzando in maniera pretestuosa l’invito a “fare prevenzione” (…) Cosa ha a che fare l’immagine di una donna chiaramente al di sotto della fascia d’età per la quale sono designati i programmi di screening con la “prevenzione”? Perché concentrare l’attenzione del pubblico sul suo décolleté florido (a cui fanno da contorno gli addominali scolpiti) se il rischio di morte si presenta solo nel caso in cui la patologia interessi altri organi? (…) Chiediamo pertanto il ritiro della campagna Nastro Rosa 2015 che consideriamo lesiva della dignità e della salute delle donne.»
LA RISPOSTA DELLA LILT - Questa la replica della LILT, affidata a Francesco Schittulli, il medico senologo che è presidente della Lega antitumori: «È una campagna di prevenzione non rivolta alle donne malate, ma alle giovani e giovanissime. Quella posa che ha offeso le firmatarie della lettera, sono sincero, è stata voluta perché è un’immagine positiva impegnata a mantenere il proprio stato di salute, di benessere. Non ho mai pensato a una posa da calendario. Quello è un abbraccio che protegge il seno. E ho pensato a una testimonial che possa parlare alle nostre figlie».
L’AMARO COMMENTO DELLA LUCARELLI - Sulla scia della già dilagante bufera mediatica, Selvaggia Lucarelli, colei che della sua indole da censore ha costruito la sua fama, rincara la dose, esprimendo il suo pungente e avvelenato giudizio sulla sua pagina facebook: «Mi spiace per la Lilt e le sue belle e condivisibili campagne per la prevenzione nella lotta contro i tumori, ma chi ha protestato per questa foto ha mille ragioni. A parte la foto di dubbio gusto con tette strizzate e gli addominali tirati che forse non erano proprio necessari alla causa, visto che si parla di cancro e non di tartaruga, mi permetto solo di aggiungere un’altra cosa. Se hai le tette rifatte per ragioni puramente estetiche, forse non sei la persona più adatta a sostenere la causa e la sensibilità di donne che le tette se le sono dovute ricostruire perchè asportate. Questo non vuol dire che chi è rifatta non possa partecipare alla causa o che abbia fatto qualcosa di male, ci mancherebbe, ma forse, per una ragione di buon gusto e opportunità, come testimonial è più adatta un’altra donna. Un’altra storia. Un altro messaggio. Tutto qui.»
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Mi spiace per la Lilt e le sue belle e condivisibili campagne per la prevenzione nella lotta contro i tumori, ma chi ha…
Posted by Selvaggia Lucarelli on Lunedì 5 ottobre 2015
RISPONDE ANNA TATANGELO – Giunge sulle pagine di Repubblica anche la risposta della protagonista dello scandalo; Anna Tatangelo, inondata dalle critiche e dai pesanti attacchi, non intende restare in silenzio: «Ho sempre pensato – dice – che la promozione di una causa così importante per tutti fosse inattaccabile. Mi sbagliavo, perché si è riuscito a fare polemica anche su questo. Non penso che una donna giovane, con gli addominali e con il seno florido come il mio, non possa prestarsi a fare una campagna come quella della Lilt. Il tumore riguarda tutti e la prevenzione deve interessare tutte le età, soprattutto le ragazze. Ricordo che sono stata scelta anche per questo, perché ho 28 anni e sono una donna e una mamma che sostiene uno stile di vita sano per se stessa e suo figlio. Uno degli obiettivi che ho per la Lilt, è proprio quello di arrivare a un pubblico giovane con l’intento di fare campagna anche negli istituti scolastici. Da sempre mi espongo per le donne, su diversi fronti e sono felice di farlo. Sono orgogliosa di essere stata scelta dalla Lilt e ringrazio il presidente Francesco Schittulli per le sue parole».
La rete è sconvolta: i social continuano incessantemente a registrare parole indignate, infuriate nonché deluse provenienti da chi la malattia la conosce davvero, l’ha vista rubargli le forze, sgretolargli la vita; da chi ha deciso di affrontarla, di lottare, da chi l’ha vinta ma ne porta i segni ancora marchiati sulla palle e da chi, invece, ha visto solo il buio. Sono loro a sentirsi schiaffeggiate e pestate a sangue da quel che invece avrebbe dovuto dare loro voce, coraggio e sostegno.
Antonietta Mente
@AntoMente
Sono una delle firmatarie della Lettera e vi assicuro che la testimonial è stata l’ultima delle nostre preoccupazioni (lei ed il suo seno). Leggete bene la nostra Lettera e chi sta aderendo, capirete che stiamo puntando il dito su questioni ben più scottanti: sessualizzazione del cancro al seno, fenomeno del pinkwashing, concetto di prevenzione e confusioni(disinformazione ad esso associate). Buona lettura a tutti: https://docs.google.com/spreadsheets/d/1ca6T-mMFCW4mLEhn-KaivKHFI8Exy2pg99Mg_JG72Hs/edit#gid=0 Per aderire occorre inviare nome, cognome ed possibilmente professione a pinkwashing2015@gmail.com
Gentile Afrodite K,
credo sia evidente che l’intento dell’articolo non sia quello di attribuirvi azioni e parole non vostre o di mettere in luce aspetti che non rientrano nelle vostre preoccupazioni, ma di offrire un quadro completo di quella che è la polemica innescatasi nei confronti della campagna. Non è stata attaccata la persona di Anna Tatangelo, ma il ruolo e la funzione svolta in quel determinato contesto. Non è stato criticato il suo seno rifatto, ma la scelta – palesemente inadeguata – di mettere proprio quel seno nudo in primo piano. Non è stato puntato il dito contro quel che il messaggio intendeva esprimere, ma contro il travisamento di quello stesso messaggio. Mercificare un corpo, strumentalizzare la nudità per lasciar passare un messaggio di sensibilizzazione contro la malattia: è questo ad essere stato ammonito. Ma questo lei lo sa bene, perchè è questo il senso del suo – anzi mi permetto di dire nostro – sdegno nei confronti di quanto accaduto. Un senso che, son quasi certa, di aver perfettamente compreso. E non per presunzione, ma per solidarietà, per comunione di vedute. Come donna e come persona pensante, in grado di indagare la realtà ed esprimere un parere, non posso che guardare alla vostra battaglia con ammirazione, una battaglia che probabilmente non tutti conoscono. E se questo articolo può servire, non solo a sollecitare la formazione critica di un giudizio, ma a mettere in luce quel che di vero sta dietro quella sconveniente locandina, ben venga. Anzi, è proprio questa l’informazione.
Cordiali saluti,
Antonietta Mente