
Semestre europeo di presidenza italiana. Cosa resterà?
Tra poche settimane si concluderà il semestre di presidenza italiana al Consiglio dell’Unione Europea. “Una grande sfida per ritrovare l’anima dell’Ue, per ritrovare il senso profondo dello stare insieme”, un’occasione “per guidare il cambiamento in Europa” per citare le parole del presidente del Consiglio Matteo Renzi. “Roba grossa” della quale però molti ricordano solo queste parole, poiché quando si va a chiedere alle persone cosa ne pensi dei risultati ottenuti durante questi mesi di lavoro alla guida del Consiglio Europeo, ben poco si sente rispondere.
COSA SI È FATTO?
Non parlano della Missione Triton o del Made In promosso dalla ministra dello Sviluppo Economico Federica Guidi, o ancora del negoziato per il libero scambio tra Stati Uniti e Unione Europea. Tutto questo è passato quasi in sordina. Prevale ancora una certa confusione sul ruolo dell’Europa e sullo stesso semestre di presidenza europea. E gli argomenti che invece vanno per la maggiore, nonostante un fondo di ignoranza sul merito, sono quelli per esempio legati all’euro, alle banche oppure sui flussi migratori. E sono infatti le preoccupazioni quelle a cui si fa più riferimento quando si parla di UE: non tanto quelle relative ad un collasso dell’Unione o della moneta unica, bensì la paura che qualcosa possa essere tolto alla popolazione, al suo governo, alla sua vitalità.
E non stupisce infatti che gli articoli che con più facilità si possono trovare navigando in rete digitando “fine del semestre italiano” siano quelli legati a cose di Casa Nostra, in primis le possibili dimissioni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nonostante siano paradossalmente proprio questi ultimi titoli a suggerire l’importanza che la turnazione al Consiglio Europeo riveste almeno agli occhi del nostro presidente, che non prenderà una decisione prima della fine del turno italiano.
LA FINE DEL SEMESTRE ITALIANO DI PRESIDENZA SUI SOCIAL
Cosa si è detto della fine del semestre europeo di presidenza italiana sui mezzi che più di altri sembrano raccogliere le libere considerazioni di gente comune, ovvero i social network? Su Facebook, a circa 2 settimane dalla fine del semestre, sono pochi i post dedicati ad una serena riflessione su quello che da luglio è accaduto tra gli scranni del Consiglio. Si trovano bensì invettive contro le banche e lo stesso presidente della Bce Mario Draghi, che senza essere compreso dai più, sta tentando davvero la “via de cambiamento” se non della salvezza.
Per non parlare di Twitter...
Stavo contando le innumerevoli realizzazioni del semestre europeo italiano ma mi sono addormentata.
— barbara t. lameduck (@lameduck1960) 12 Dicembre 2014
Finisce semestre italiano Europa. Risultati misti ma nessuna apertura. Lo stallo europeo continuerà nel 2015
— Gianni Riotta (@riotta) 12 Dicembre 2014
A Dicembre finisce il semestre eu. Renzi ricordi i pugni sul tavolo??Ecco i tuoi risultati! http://t.co/4gntinv1v6 pic.twitter.com/JjKos9Dm8O
— Master Jj (@dmjr_p) 4 Dicembre 2014
Il Semestre di Presidenza Italiana si conclude con risultati poco brillanti rispetto alle aspettative, come ammette lo stesso Matteo Renzi che dalla sua ha avuto non poche difficoltà, riuscendo comunque a portare qualche risultato come la revisione alle politiche fiscali e il coordinamento tra stati membri. Ma questo argomento non ha fatto breccia tra la gente. E ancora l’Europa viene sentita come un corpo estraneo, non come quell’unica barca capace di portare l’Europa, storicamente intesa, in un porto più sicuro nello scenario internazionale.
Sara Cascelli