Scontro Marino-Alemanno sulle adozioni gay

foto: pourfemme.it

Roma - Botta e risposta fra l’attuale sindaco di Roma e il suo predecessore sul tema delle adozioni gay.

Comincia Marino - In diretta su Repubblica Tv, il sindaco Ignazio Marino ha detto: «Se l’adozione viene fatta nell’interesse primario della bimba o del bimbo, perché quello è l’interesse che va protetto non quello della coppia, io non sono contrario. Però non dipende da me, ma dal Parlamento nazionale». Il chirurgo ex senatore del Partito Democratico ha poi aggiunto che se alla stessa domanda avesse dovuto rispondere anni fa, ad esempio nel 1987, probabilmente avrebbe risposto che «sulle adozioni non mi sentivo favorevole».

Risponde Alemanno - L’ex ministro delle politiche agricole e forestali dal 2001 al 2006 per il Governo Berlusconi II e III Gianni Alemanno ha subito detto la sua: «Mi domando perché un Sindaco che dovrebbe rappresentare tutti i romani si vada a infilare in questioni controverse e laceranti come i matrimoni tra omosessuali e addirittura le adozioni di bambini da parte di queste coppie. Per fortuna il Sindaco di una città non ha nessun modo di creare una forma di riconoscimento dell’adozione di bambini da parte di coppie. Quindi, la dichiarazione di Marino su questo tema è una pura provocazione in omaggio al pensiero unico progressista. Invece, la creazione di registri per le coppie di fatto e quindi anche per quelle omosessuali è stata prevista in una delibera che la maggioranza ha intenzione di portare in Consiglio Comunale. Dato che, tra l’altro, questo provvedimento avrebbe ben poche conseguenze pratiche e concrete per le coppie di fatto, invito ancora una volta il sindaco Marino e la sua maggioranza a desistere da una scelta di questo genere». Non è mancato il riferimento alla presenza del Vaticano: «Non capisco perché proprio Roma, Capitale del Cristianesimo, debba essere l’ennesima cavia di queste sperimentazioni progressiste che hanno come unico effetto quello di creare famiglie di serie A e di serie B, senza nulla aggiungere o togliere ai diritti individuali delle persone e al riconoscimento giuridico delle loro sfere affettive».

Coppie di fatto – Le grandi città dove i comuni rilasciano alle coppie omosessuali l’attestazione di famiglia anagrafica sono Bologna, Bari, Padova, Torino.

Giacomo Cangi

foto: dire.it; pourfemme.it

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