
Schwazer-Kostner-Ferrari: triangolo giallo
La vicenda di doping che ha coinvolto Alex Schwazer in quest’estate olimpica non sembra destinata a estinguersi entro breve. In questi giorni sono fioccati gli aggiornamenti, a partire dalle dichiarazioni della fidanzata Carolina Kostner, campionessa del mondo di pattinaggio, e dalle novità sulle indagini, rese note dagli inquirenti.
A tenere banco nelle ultime ore sono state le dichiarazioni del dottor Michele Ferrari; se in un’intervista a Panorama raccontava di aver incontrato anche la Kostner al seguito di Schwazer – evento confermato dalla pattinatrice stessa, che ha però precisato come fosse presente solo in qualità di “fidanzata”, ignorando l’identità di Ferrari – Ferrari ha poi smentito la sua dichiarazione, ribadendo di non aver mai dichiarato di aver incontrato la Kostner.
Il medico ferrarese aveva ammesso gli incontri con Schwazer. I primi contatti risalirebbero al 2009: “c’incontrammo a Sant Moritz, dove mi trovavo in vacanza. Abbiamo cercato di mantenere riservata la nostra collaborazione, ma non ci siamo mai nascosti”. Si tratterebbe, tuttavia, soltanto di collaborazioni mediche, illecite per il CONI ma scevre da coinvolgimenti in materia di doping.
Ferrari, radiato a vita dal CONI, è ancora al centro di una fitta rete di indagini, che lo vedono accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico e all’utilizzo di sostanze dopanti, riciclaggio, evasione fiscale e contrabbando. Numerosi atleti sembrerebbero essere entrati in contatto con lui e rischiano solo per questo fatto una squalifica dalla loro attività. L’inchiesta, gestita dalla procura di Padova, sembra riguardare circa settanta sportivi in attività, molti dei quali ciclisti ma con una forte rappresentanza da parte dell’atletica leggera.
Per il marciatore altoatesino anche qualche buona notizia: in settimana ha incassato il sostegno della fidanzata che, pur chiarendo che “sono molto arrabbiata”, non ha esitato a ribadire la vicinanza al compagno di vita. “Come persona lo ammiro per il coraggio che ha avuto nel mettersi di fronte al mondo per ammettere il suo dramma e i suoi sbagli – ha dichiarato in una conferenza stampa la pattinatrice – Adesso che si è liberato dei demoni che aveva in testa, gli auguro però di trovare presto la sua strada, di tornare la persona libera, umile e serena che ho conosciuto tanto tempo fa. Io, di mio, non potrò che stargli vicino”.
Le indagini della procura di Bolzano, nel contempo, stanno facendo chiarezza sul piano-doping del marciatore azzurro: dal suo computer non risulterebbero documenti compromettenti precedenti al 2011. Si tratterebbe, se confermate, di informazioni coincidenti con la versione dei fatti riportata da Schwazer sia agli inquirenti, sia alla stampa.
Andrea Bosio