‘Schumacher mostra segni di risveglio’: ma quali danni avrà riportato?

La portavoce Sabine Kehm parla di segni di risveglio e di coscienza da parte di Michael Schumacher. Ma a spaventare sono i danni che il campione potrebbe aver riportato

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Michael Schumacher (insella.it)

L’annuncio è arrivato in mattinata da Sabine Kehm, portavoce della famiglia Schumacher: «Michael sta facendo progressi. Mostra momenti di coscienza e di risveglio». A oltre 3 mesi dall’incidente sugli sci a Meribel, la Kehm chiarisce la vicenda ed apre uno spiraglio di speranza per i tifosi del campionissimo tedesco. Dopo un mese di coma farmacologico, ha riferito, i medici hanno progressivamente ridotto i farmaci per favorire l’uscita dal coma del pilota. Dopo oltre due mesi la situazione sembra essere in lento e progressivo miglioramento.

SPERANZA - «Siamo dalla sua parte durante questa lunga e difficile battaglia, assieme al team dell’ospedale di Grenoble e continuiamo a restare fiduciosi». Parole che fanno bene alle aspettative di tutto il mondo sportivo e non, almeno limitatamente alla speranza che Michael Schumacher possa risvegliarsi e riprendere coscienza dopo la caduta in un tratto di fuoripista durante le vacanze di Natale. L’ex pilota Benetton, Ferrari e Mercedes riportò un gravissimo trauma cranico che costrinse i medici dell’ospedale di Grenoble a un doppio rischioso intervento chirurgico al cervello, per ridurre la pressione intracranica.

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Il luogo dell’incidente di Schumacher (foto: bild.de)

CONGETTURE - Dal giorno dell’incidente, ipotesi e congetture si sono susseguite ininterrottamente sul destino del 7 volte campione del mondo. L’ultimo aggiornamento riguardava la possibilità che la famiglia e la moglie Corinna si facessero carico di una massiccia spesa – 12 milioni di euro - per creare una suite medica completamente attrezzata nella casa di famiglia sul lago di Ginevra, nell’ottica che i tempi di risveglio dal coma rimanessero indefiniti o indefinibili. Una ipotesi smentita categoricamente dalla Kehm, al pari dell’ipotesi che avrebbe voluto invece il trasferimento di Schumacher dall’ospedale universitario ad una clinica specializzata per la riabilitazione.

DISFATTISMO - La notizia dei primi segni di risveglio sta destando grande speranza tra fan e addetti ai lavori, ma è difficile ignorare pareri eminenti come quello di Gary Harstein, ex capo dello staff medico della Formula 1. Intervistato qualche  giorno fa dal «Sun», Harstein ha esordito con una frase che gela il sangue dei più ottimisti: «Sarà bene prepararsi al peggio».  Il medico 59enne ha ammesso di non avere contatti diretti con lo staff del pilota tedesco, ma di essere venuto a conoscenza del quadro clinico del campione tedesco da fonti assolutamente affidabili. Oltre ad aver espresso dubbi sull’effettiva funzionalità dei continui tentativi di risveglio, il dottore americano ha sottolineato che i pazienti che hanno subito traumi come quello del tedesco e che conseguentemente si trovano ad affrontare un prolungato stato vegetativo «vivono per qualche mese, o pochi anni» e nella maggior parte dei casi muoiono di infezioni respiratorie o urinarie. Oltre al notevole calo di peso e della massa muscolare che Schumacher ha già subito, Harstein è preoccupato dalla possibilità di atrofia che potrebbe colpire alcune parti del corpo vitali come il diaframma.

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Gary Harstein (f1sport.it)

HARSTEIN SMENTITO - Harstein nell’intervista ha anche accusato pesantemente i soccorritori, che avrebbero perso tempo cruciale. A suo parere l’elisoccorso non avrebbe dovuto portare Schumacher all’ospedale di Moutiers – quello più vicino al luogo dell’incidente – in quanto Moutiers era sprovvisto di un’unità neurologica. Col successivo trasporto a Grenoble è stata persa un’ulteriore ora che, secondo Harstein, avrebbe potuto fare la differenza. Le parole di Harstein sono state seccamente smentite dalla «Bild». La vera risposta ai dubbi, purtroppo o per fortuna, la darà solo il tempo.

Francesco Guarino
@fraguarino

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