Savona e immigrati, dalla paura alla psicosi razzista

Denunciato uno studente: aveva preso una bici del campus, ma il colore della pelle ha fatto gridare al furto. A Savona cresce la tensione

Il campus universitario di Savona (unige.it)

Il campus universitario di Savona (unige.it)

SAVONAL’aria pesante sul tema “migranti” a Savona si è trasformata in psicosi e intolleranza: dopo le contestazioni per la possibile realizzazione di un campo profughi, ieri uno studente camerunense è stato segnalato alla polizia per “sospetto furto di una bicicletta”. Stava usando i mezzi del campus per spostarsi in città.

PREGIUDIZI IN CORSO – Come racconta la stampa locale, il giovane studente del Camerun stava circolando per Savona con una bici griffata Poste italiane, acquisita dal campus universitario per gli studenti fuorisede che lì vivono per diversi mesi all’anno. Qualcuno del quartiere – lo stesso quartiere che ha visto esplodere la protesta contro la possibilità che si crei in zona un campo profughi provvisorio – avrebbe segnalato la situazione alla polizia, temendo un furto. Fermato da una pattuglia, allo studente non è bastato mostrare i documenti: gli agenti hanno preferito verificare la sua versione direttamente al campus, con colleghi, insegnanti, personale. Una vicenda che, se confermata in questi termini, avrebbe dell’agghiacciante.

Una vista dell'area abbandonata, destinata ad accogliere i profughi (uominiliberi.it)

Una vista dell’area abbandonata, destinata ad accogliere i profughi (uominiliberi.it)

PREGIUDIZIO – Se a salire in sella a quella bicicletta fosse stato il bianchissimo giornalista di quartiere, nessuno avrebbe segnalato la situazione: in quel caso, però, sarebbe stato un furto, perché quei mezzi sono a disposizione solo degli studenti dell’università di Genova. A destare il sospetto di furto, allora, non può che essere stato il colore della pelle dello studente. Non è qualcosa a cui siamo abituati e neppure preparati: non le forze democratiche, almeno. C’è il lato accogliente e antirazzista che è colto alla sprovvista.

L’APPELLO ALL’ACCOGLIENZA – A Savona le forze politiche di maggioranza giacciono nel placido compiacimento: guidate da una Lega nord il cui assessore “alla sicurezza” era ben contento di far passerella a Legino, cavalcando l’onda del terrore ingiustificato e fomentando le paure, usando perlopiù con argomentazioni prive di sostanza o fornendo informazioni inesatte, non potevano sperare in niente di meglio. Populismo, paure infondante – o fondate sulla disinformazione – psicosi: tutti terreni perfetti per continuare a coltivare l’odio verso l’altro, in una generale incapacità delle altre forze politiche di farsi parimenti sentire dalla popolazione.

MINACCE DI MORTE E INSULTI – Discutere con pacatezza e cercare di far emergere la razionalità non serve: dalla folla si ottengono perlopiù minacce di morte e insulti di vario tipo. Cercare di spiegare le ragioni della curia comporta l’essere aggrediti all’urlo di “pedofilo”. Il clima si appesantisce: se la paura dell’altro è ingiustificata ma tipica, l’aggressione a chi la pensa diversamente diventa un presagio cupo dei giorni a venire. Se accade in una città storicamente accogliente, poi, le preoccupazioni devono alzarsi ancora di più.

Andrea Bosio
@AndreaNickBosio

Share and Enjoy

  • Facebook
  • Twitter
  • Delicious
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Add to favorites
  • Email
  • RSS

Ti è piaciuto questo articolo? Fallo sapere ai tuoi amici

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

 
Per inserire codice HTML inserirlo tra i tags [code][/code] .

I coupon di Wakeupnews