Sanremo, seconda serata: giovani leoni e vecchie mummie

Raphael Gualazzi, è lui il favorito tra i giovani? (vanityfair.it)

SANREMO – Se il presentatore del Festival è il tuo fan più sfegatato, il passaggio del turno è il minimo che ti possa aspettare. È il caso di Raphael Gualazzi: 30enne di Urbino, espressione da nerd, un ep online da qualche mese e un’apparizione a Che tempo che fa?, presentato nell’occasione da Fazio come «un artista di cui si sentirà veramente molto parlare». Un indubbio talento, che offre suggestioni fusion alla Mario Biondi ed un retrogusto che ricalca il timbro mediterraneo di Pino Daniele. Un entusiasta Gianni Morandi lo accoglie sul palco con un’introduzione troppo pomposa e poco professionale: Gualazzi sul palco si compiace delle proprie doti, regalando forzature vocali e virtuosismi al pianoforte, ma la stoffa c’è e la qualità della sua Follia d’amore è indubbiamente superiore al già dimenticato Tony Maiello di dodici mesi orsono. Altra finalista, altro piccolo caso mediatico: Serena Abrami, 4 puntate a X-Factor e un contratto con la EMI già in tasca, passa lo sbarramento di giuria tecnica e televoto con Lontano da tutto, un pezzo scritto per lei da Niccolò Fabi. La mano del cantautore romano si vede ed in effetti la canzone sembra adattarsi poco alle corde della bella Serena, che però non sfigura. Lotta indubbiamente impari, se si considera che a contenderle il passaggio del turno c’erano Anansi, 22enne trentino dai dreads chilometrici che si presenta sul palco come se fosse appena uscito da un coffee shop di Amsterdam (e il suo scialbo pseudo-reggae Il sole dentro ne è la prova definitiva), e Gabriella Ferrone con Un pezzo d’estate, femme fatale 21enne di Capua affetta dalla sindrome di Piero Pelù, aka delle vocali finali storpiate.

VIETATO INVECCHIARE: FUORI PATTY PRAVO E AL BANO– I dodici big rimasti in gara (già al ripescaggio le due Anna, Tatangelo ed Oxa) si sono nuovamente esibiti sul palco e sottoposti ad una ulteriore scrematura da parte della giuria demoscopica. Sarà stata la ventata di aria nuova portata dai giovani, fatto sta che al ripescaggio 100% made in televoto ci finiscono Al Bano e la sua pesantissima Amanda è libera e Patty Pravo, il cui naso segue anno dopo anno in maniera inquietante lo stesso processo di restringimento della calotta polare. Mugugni della platea al momento dell’annuncio dell’ultimo big ammesso direttamente alla finale, segue applauso e sospiro di sollievo: non avevano ancora passato il turno Emma e i Modà.

Elisabetta Canalis

Sanremo si è ringiovanito, più all’anagrafe che negli spartiti. Note inquietanti della serata: lo sketch di Luca e Paolo sull’insultare Berlusconi senza nominarlo (roba vecchia, già visto alle Iene almeno un paio di anni fa), il tailleur sadomaso di Giusy Ferreri e il tentativo di Morandi di derubricare un’esibizione di lap dance a pole dance. Rischia grosso Luca Barbarossa: se continua ad avvinghiarsi a Raquel Del Rosario, il di lei marito Fernando Alonso lo lega all’alettone della Ferrari e al primo gran premio se lo trascina appresso per tutti i 305 chilometri. Unica gioia trasversalmente riconosciuta della serata, lo spacco vertiginoso dell’abito di Elisabetta Canalis: visto che non riescono a deliziarci le orecchie più di tanto, almeno ci provano con gli occhi.

Francesco Guarino

Foto homepage: http://blog.panorama.it

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2 Risponde a Sanremo, seconda serata: giovani leoni e vecchie mummie

  1. avatar
    Perseo 14/03/2011 a 16:54

    Prima di parlare di sindrome da Piero Pelù……, ti consiglio vivamente di ascoltare qualche sua canzone attentamente………e di rispettare le poche vere voci che abbiamo in Italia, che dal vivo sanno realmente cantare!
    Unica voce calda e maschile al 100%………..

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  2. avatar
    Francesco Guarino 16/03/2011 a 14:08

    Gentile Perseo,

    sono un fan di Pelù e dei Litfiba, ma è fuori discussione che il particolare timbro vocale di Pelù si sia prestato in passato e si presti ancora a facili e non certo denigratorie ironie. Come d’altronde si fa parodia degli “eeeeh” di Vasco e così via. Un paragone irriverente ma non offensivo non ha mai ucciso nessuno.

    Francesco Guarino

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