
Roma al ballottaggio, prosegue lo scontro Marino-Alemanno
Roma – Alemanno attacca, Marino rilancia. La campagna elettorale-bis in vista del ballottaggio di domenica e lunedì, che dovrà decidere il nuovo sindaco dell’Urbe, assume toni sempre più accesi via via che si avvicina al cosiddetto silenzio elettorale, che scatterà domani a mezzanotte.
I risultati del primo turno, che hanno dato al candidato del centrosinistra il 40% dei consensi, sono visti da Ignazio Marino come poco determinanti. Per il medico ed ex-senatore, infatti, «non ci sono vincitori annunciati», e alla domanda se fosse o meno sicuro di vincere, ha risposto: «Non mi sento assolutamente tranquillo», per poi ricordare che lo scopo della campagna elettorale è differenziare le visioni e le proposte dei candidati, e segnare una cesura tra i programmi suoi e dello sfidante.
Per il sindaco uscente, Gianni Alemanno, una delle maggiori preoccupazioni è la difficile comunicazione con l’elettorato, così come da rimprovero di Silvio Berlusconi. Intervistato alla radio, il primo cittadino ha detto: «Non siamo riusciti a fare comprendere l’enorme lavoro che abbiamo fatto in questi anni salvando Roma. Purtroppo non siamo riusciti a comunicarlo bene ai romani e questo si è visto anche nel risultato delle urne».
Il tutto si è spostato poi sulla questione delle iniziative e delle nomine, intraprese da Alemanno, e duramente contestate da Marino, che ha accusato il sindaco di aver «assunto all’ATAC cubiste ed ex pugili», e di aver speso «settanta milioni di euro in consulenze inutili». A ciò, ha risposto nuovamente Alemanno dicendo di Marino che è «stato licenziato dall’università di Pittsburgh per degli errori contabili», e definendo «ridicolo che Marino faccia le pulci a noi, che abbiamo amministrato una città di tre milioni di abitanti».
Insomma, il clima è infuocato e i dati di due settimane fa non sembrano essere indicativi di come effettivamente si esprimeranno i romani nel prossimo weekend, tenendo soprattutto conto dell’emergenza astensione che rischia di consegnare alla città un sindaco scelto da meno della metà degli elettori di quest’ultima.
Stefano Maria Meconi
@_iStef91