Ricordando Lucio Dalla, cantore del mondo dei motori

Il brano 'Ayrton' è dedicato ad Ayrton Senna, scomparso nel 1994

Bologna – Gli anni, i giorni, se ne vanno con una leggerezza che fa male mentre i momenti che ha dedicato alla musica erano densi e pesavano una vita. Nel 2012 aveva deciso di tornare sul palco dell’Ariston, a quarant’anni dall’ultima apparizione, accompagnando Pierdavide Carone, ex allievo della scuola di Amici, con il brano Nanì, del quale è anche co-autore.
Pochi sanno che Lucio Dalla, oltre al grande amore che aveva per la musica, era anche un grande appassionato di motori e di auto sportive: aveva dedicato due canzoni a due grandi campioni di quella che chiamiamo Formula 1, Tazio Nuvolari e Ayrton Senna. Era un artista a tutto tondo, con una speciale predilezione per le Porsche, possessore di una Cayenne Turbo e proprio a bordo di una vettura della casa automobilistica tedesca aveva partecipato ad alcune edizioni della rievocazione della Mille Miglia mentre nel 2010 è stato un protagonista dell’Eco Targa Florio Green Prix su una Cayenne Hybrid.

Nel 1976 Lucio Dalla incise Automobili, un album dedicato all’epopea dei motori nel quale compare per la prima volta la canzone Nuvolari, brano dedicato al pilota di Castel d’Ario descritto come un uomo «basso di statura, al di sotto del normale con un corpo eccezionale» e proprio il pezzo dedicato al pilota italiano, il cui testo è stato scritto dal poeta Roberto Roversi, è stato utilizzato come colonna sonora dello spot pubblicitario istituzionale della Alfa Romeo nel biennio 2008-2009.
Dopo l’esperienza di vent’anni prima, nel 1996, Lucio incide il brano Ayrton, scritto da Paolo Montevecchi, dedicato al pilota Ayrton Senna, tragicamente scomparso il primo maggio del 1994 a causa di uno schianto fatale alla curva del Tamburello, durante il Gran Premio di San Marino.
La canzone è stata scritta e musicata dall’attore cesenate nei momenti successivi alla notizia del decesso di Senna: viene ritenuta, ancora oggi, come uno dei brani più intensi dedicati al Motorsport e lo stesso Dalla la definì «una delle più belle canzoni che abbia mai cantato». Prima di incontrare l’interprete di Caruso, Montevecchi girò per numerose case discografiche nella speranza che qualcuno potesse produrla, fin quando non si è imbattuto nella Pressing, che all’epoca si occupava di artisti emergenti come Luca Carboni e Samuele Bersani.
Non tutti lo sanno, che la canzone Ayrton, in origine avrebbe dovuto chiamarsi Il circo, per evitare le cosiddette grane legali nelle

Dalla ha dedicato una canzone anche all’italiano Tazio Nuvolari

quali l’attore avrebbe potuto cadere legando la melodia al nome del pilota senza il consenso della famiglia. In questi giorni Montevecchi ha racconto come fu proprio Lucio a imporsi decidendo di intitolare quel brano Ayrton, a patto che, prima dell’uscita ufficiale, la ascoltassero i genitori di Senna, che diedero il loro consenso: la canzone venne tradotta in inglese e in portoghese e vendette 2 milioni di copie.

Dalla era fortemente interessato all’immagine del pilota brasiliano, non tanto per i numeri stupefacenti della carriera, quanto più dalla particolare componente spirituale che legava il campione brasiliano alla religione e al suo Brasile. Lo stesso cantautore italiano ha spesso parlato nelle interviste dei suoi rapporti con Dio e per questo motivo non ci sarebbe granché da stupirsi per l’interesse che aveva mosso nei confronti di Ayrton che, nella sua valigetta personale, portava sempre una Bibbia della quale ne leggeva un passo, prima di ogni partenza dei gran premi. Proprio qualche anno fa, in occasione di un incontro pubblico in una chiesa nel pieno centro di Bologna, Lucio disse «Considero un dono di Dio ogni momento della mia vita. Riconosco Gesù in ogni uomo che ho davanti», una dichiarazione che possiamo comparare con la ben più nota di Senna a Suzuka nel 1988, anno in cui diventò campione del mondo per la prima volta, quando il pilota dichiarò di avere visto sulla griglia di partenza il Signore. Un rombo di motore in lontananza, che si allontana sempre di più fino a scomparire, come a voler simboleggiare gli occhi del pilota brasiliano spegnersi per sempre. La fine del primo tempo che porta gli spericolati delle quattro ruote, scomparsi prematuramente, a perdurare nell’eternità. E a noi fa piacere ricordarlo così nella speranza che lassù abbia ritrovato, quelli che sono stati i suoi amici di sinfonia, Tazio e Ayrton.

Eleonora Ottonello

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