
Ricky Martin: «Da giovane ero diventato omofobo»
Canberra – Idolo delle giovani, cantante di grande successo, e ora icona gay. Ricky Martin, intervistato dalla versione australiana del noto quotidiano GQ, confessa un lato finora sconosciuto del controverso rapporto con la propria sessualità, mettendo in luce retroscena inattesi che lo hanno portato al coming out, il 29 marzo del 2010.
Cresciuto in una famiglia dalla forte tradizione cattolica, Ricky Martin ha avuto da sempre un rapporto “difficile” con l’omosessualità, visto la dottrina che la Chiesa di Roma ha nei confronti delle persone gay. «Quando tutti ti dicono che sei sbagliato, la società, la tua fede, tutti – la tua fiducia va in pezzi. Ho sfogato la mia rabbia con tutti quelli intorno a me».
«Ero molto, molto arrabbiato e davvero ribelle. Ero solito guardare i gay e pensare, non sono come loro, non sono così e non voglio essere così, non sono io. Mi vergognavo di me stesso», ha poi aggiunto il cantante e attore, nel corso dell’intervista, ripresa da numerosi media internazionali.
Martin prosegue poi sull’argomento, parlando di come l’omofobia fosse diventata una parte integrante del suo essere: «Ripenso al passato, ora, e realizzo che perseguitavo le persone che sapevo fossero gay. Avevo interiorizzato l’omofobia, e pur realizzando che mi stavo confrontando con chi ero veramente, volevo fuggire da tutto ciò».
Fino alla pubblica “ammissione” di omosessualità, avvenuta due anni dopo la nascita – da madre surrogata – dei figli Matteo e Valentino, Ricky Martin non aveva più rilasciato dichiarazioni sulla sua vita sessuale, mentre le congetture e le indiscrezioni della stampa continuavano a disegnarlo tra impegnato in relazioni eterosessuali e pronto a fare coming out, così come è poi avvenuto.
«Non voglio che i miei figli crescano in un mondo di bugie o che pensino che ci sia qualcosa di sbagliato nell’essere gay», ha poi dichiarato in chiusura dell’intervista, ricordando le parole che aveva lanciato nel 2010 dal suo sito ufficiale, facendo coming out: «Sono orgoglioso di dire che sono un fortunato omosessuale. Sono davvero benedetto (blessed, n.d.t.) nell’essere ciò che sono».
Parole di grande apertura, che cozzano duramente contro la situazione dei gay in Russia, i quali vedranno presto negato anche il diritto a donare il sangue. Australia e Russia, paesi occidentali e Russia: due mondi completamente opposti.
Stefano Maria Meconi