Reem Sahwil, le dichiarazioni choc contro Israele

Il pianto di Reem Sahwil di fronte a Angela Merkel (fonte: indiscreto.info)

Il pianto di Reem Sahwil di fronte a Angela Merkel (fonte: indiscreto.info)

Le lacrime di Reem Sahwil hanno commosso il mondo intero, versate di fronte alla Cancelliera tedesca Angela Merkel che spiegava alla piccola come la Germania non potesse accogliere tutti i rifugiati presenti sul territorio. Dopo il pianto, la giovane palestinese è tornata ad interessare i giornali internazionali per alcune chiare e decise dichiarazioni pronunciate a proposito dello stato di Israele.

L’INTERVISTA E LE DICHIARAZIONI - Reem Sahwil, dopo il suo sfogo pubblico, è stata intervistata dal giornale tedesco Die Welt Am Sonntag, testimone della storia della ragazza e deciso a conoscere gli aspetti più intimi della 14enne palestinese che ha scalfito il cuore della Cancelliera tedesca. Dopo aver parlato dell’incontro televisivo, è stato chiesto a Reem Sahwil un commento sulla sua terra d’origine, la Palestina, e la ragazza ha risposto in modo netto, spiazzando il giornalista di fronte a lei: «la mia speranza è che prima o poi Israele non ci sia più, e che esista solo la Palestina. Quella terra non dovrebbe più essere chiamata Israele, ma piuttosto Palestina».

LIBERA DI ESPRIMERSI - Stupito dal commento, il giornalista Hinrichs ha cercato di spiegare alla ragazza come in Germania non siano accettato il Judenhass, l’odio per gli ebrei, ma Reem Sahwil, forte delle sue idee e della libertà di espressione riconosciuta nel paese, ha proseguito affermando di poter pronunciare quelle parole perché non soggetta a censura: «dove ora vivo, sono libera di dire ciò che penso. Qui, in Germania, posso affermare cose del genere e sono pronta a confrontarmi su qualsiasi argomento», ha affermato.

TORNARE IN PALESTINA - Il suo sogno è quello di tornare in Palestina, unica terra che Reem Sahwil sente effettivamente come patria ma, ha detto ai microfoni del Die Welt Am Sonntag, spera che il futuro della sua terra sia decisamente differente dal presente, vissuto in prima persona da una parte della sua famiglia che ancora si trova nel campo profughi del Libano.

Alessia Telesca

foto: indiscreto.info

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