Recensione – ‘Fisico & politico’, trent’anni di Luca Carboni

carboni fisico e politico cover - lucacarboni it

La copertina di ‘Fisico e politico’ (lucacarboni.it)

Tutto iniziò trent’anni fa, a Bologna, nella trattoria Da Vito, vicino alla celeberrima Via Paolo Fabbri: lì si ritrovavano gli artisti, e lì una sera Luca Carboni lasciò il suo materiale a Dalla e agli Stadio che chiacchieravano seduti a un tavolo a proposito della necessità di trovare nuovi autori. Deve soprattutto a quell’incontro, Luca, la sua carriera trentennale che celebra con un disco in uscita oggi.

Fisico & Politico non contiene i brani più importanti della storia di Carboni ma quelli più amati dagli artisti che hanno collaborato alla realizzazione dell’album duettando con lui. Oggi sembra ormai una moda quella dei duetti, ma questo disco è diverso. Innanzitutto, come abbiamo già accennato, non c’è un ordine cronologico ma “sentimentale” (ad esempio sono totalmente assenti brani dei primi due album). Inoltre, il progetto è basato sul rinnovamento dei pezzi e non solo sulla semplice celebrazione. Infine, Fisico & Politico, è un disco che guarda al passato di una carriera, ma allo stesso tempo punta a dare un forte segnale verso il futuro, ne sono esempio la title track con Fabri Fibra e gli altri due inediti.

A proposito delle nuove canzoni, la prima è firmata da Luciano Ligabue, che alla proposta di un duetto su Settembre, ha declinato regalando a Luca C’è sempre una canzone. È la prima volta che Carboni canta un pezzo non suo e l’esperimento riesce benissimo. Le immagini del testo portano la firma inequivocabile del rocker di Correggio «C’è sempre una canzone, per caso o per fortuna/c’è ancora una canzone bagnata un po’ nel vino mentre infuria la bufera /e il sangue fa il suo giro /sei un particolare dentro il quadro generale /che vorrebbero ma non possono ignorare». Carboni, come raramente capita, riesce a fare suo il testo e a dare un sapore particolare a una canzone in piena sintonia con il progetto, che parla del cantautore chiamato a mettere in musica le proprie emozioni cercando di trovare sempre un senso nuovo al proprio mestiere. Dimentica, invece, il secondo inedito scritto da Carboni, è un pezzo potentissimo, una canzone sulla paura di amare: «ai giorni tutti uguali senza lasciarsi andare mai/le notti tutte uguali senza prendersi mai/ è un peccato lo sai. Dimentica chi sei/ se penso a tutto l’amore che non si dà». Uno stile compositivo sempre nuovo e creativo quello di Luca Carboni che, insieme con Michele Canova, dà vita ad un disco intenso e pieno di musica, storia, amici, ospiti.

luca carboni

Luca Carboni (foto via: personesilenziose.it)

Tiziano Ferro ha scelto Persone silenziose una canzone con cui ha un legame particolare (come ha scritto anche nella sua autobiografia): «Ho saputo che per lui questa canzone ha rappresentato tanto, l’inizio forse della sua carriera di cantautore, e mi è sembrato giusto che lui avesse proprio quel brano» ha dichiarato Carboni. La magia di una canzone meravigliosa, il finale sussurrato da Ferro (vorrei essere un angelo per poterti accompagnare), l’arrangiamento essenziale, l’abbraccio perfetto delle voci, fanno di questa interpretazione un piccolo gioiello della musica italiana. Non da meno la collaborazione con Elisa che sceglie Vieni a Vivere Con Me (brano che sembra nato per essere un duetto) e costruisce insieme a Carboni una versione gioiosa e appagante. Decisamente pop ma con un sound alternativo Ci vuole un Fisico Bestiale cantata con Jovanotti che introduce un rap colorato, coinciso e splendente.

Riesce un po’ meno la versione elettronica di Inno Nazionale scelta da un Bosè affaticato sul ritmo. Primavera con Antonacci convince poco, anche se i due timbri vocali sanno mescolarsi bene. Con Battiato la collaborazione è nata per caso, la sua voce poetica è in perfetto contrasto con il testo di Silvia Lo Sai. È stata una bella sorpresa trovare sulle note di Farfallina (forse la meno adatta a un duetto e sicuramente la più stravolta) il timbro particolare di Alice. Impossibile non apprezzare il sentito e vissuto «Son Partito da Bologna» con cui Cesare Cremonini irrompe in Mare Mare, una canzone che più di una volta aveva già cantato insieme a Carboni e Jovanotti in occasione di alcuni live. Merita una menzione particolare, il commovente duetto con Samuele Bersani su Gli autobus Di Notte dove sono stati mantenuti i cori originali di Lucio Dalla a cui i due hanno voluto rendere omaggio registrando il brano nel suo studio. Fisico & politico è sicuramente il miglior disco di duetti uscito in Italia negli ultimi tempi e potrebbe concretarsi in una data live con tutti gli ospiti. Vi terremo aggiornati.

Foto homepage: media.soundsblog.it

Serena Prati
@Se_Prati

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