
Ravenna:lo strano caso del cartello shock nella sede Pdl
Ravenna – Sulla porta delle sede Pdl di Ravenna è stato affisso un cartello che ha portato lo scompiglio nel mondo politico italiano. Su di esso, si legge: «La giustizia è più stuprata delle donne e il suo stupro è il più impunito dei delitti». La frase scritta sul manifesto è stata diffusa dal deputato Sel Giovanni Paglia, il quale, dal suo profilo Facebook, si è detto incapace di credere ad una simile affermazione, soprattutto in un momento nel quale «il nostro Paese non riesce a trovare le risorse per finanziare provvedimenti a favore delle donne vittime di violenza, che viene ricattato ogni giorno da un pregiudicato per frode fiscale, Silvio Berlusconi».
Dal canto loro, i sostenitori locali di Berlusconi affermano che la frase voleva essere un «messaggio di sostegno al loro leader», con specifico riguardo alla condanna definitiva in Cassazione relativa al processo Mediaset del Cavaliere. La citazione, tra l’altro, è stata modificata dai sostenitori ravennati di Berlusconi : la frase incriminata, infatti, sembrerebbe una sorta di riadattamento della citazione dell’economista liberale Sergio Ricossa, il quale affermava che «la libertà è la più stuprata delle donne».
In ogni caso, anche le reazioni del Pd non si sono lasciate attendere: il gruppo ravennate del partito democratico ha chiesto, infatti, l’immediata rimozione del cartello, dichiarando che la frase non solo «è di cattivo gusto, ma fornisce anche un paragone indecente» dal momento che, come già ribadito dal deputato Sel, l’Italia vive ogni giorno la tragedia del femminicidio, dove ogni anno aumentano inesorabilmente i casi di violenza verso le donne.
Tuttavia, è arrivata anche la risposta alle critiche da parte del portavoce del gruppo Pdl di Ravenna, Roberto Ancarani, il quale ha affermato: «Non ho autorizzato quel manifesto e non lo condanno. Avrei potuto farlo rimuovere stasera, ma non ne ho voglia, lo farò tra qualche giorno. Inoltre, l’iniziativa è di alcune donne volontarie del nostro gruppo che detestano la retorica del femminismo e credono che la giustizia non venga adeguatamente tutelata nel nostro Paese».
Mariangela Campo
Foto: www.huffingtonpost.it