
Questa settimana al cinema: torna Tom Cruise in Oblivion
Sono davvero tante le uscite cinematografiche previste per questa settimana densa di appuntamenti in sala. Pertanto, nel marasma di produzioni da grande schermo (sia di provenienza estera che di derivazione autoctona), cercheremo di selezionare quelle più succose o quantomeno interessanti. Una prima strizzata d’occhio la si potrebbe regalare ad Oblivion (regia di Joseph Kosinski, meglio noto per il remake fantavisivo di Tron Legacy) se non altro per via dell’ennesimo cinematografico del signor Tom Cruise (al fianco di altri illustri interpreti del calibro, tra gli altri, di Morgan Freeman) nelle vesti fantascientifiche di Jack Harper, uno degli ultimi riparatori di droni esistenti sulla faccia della Terra. In via di pensionamento successivamente ad una importante missione di guerra contro una terrificante minaccia nominata Scavs, l’esistenza di Jack subisce un brusco e decisivo cambiamento quando gli capita di salvare una bella straniera da uno spacecraft rovinosamente precipitato. Un simile e fortuito incontro, dunque, comincerà ad innescare una serie di eventi che lo costringeranno a mettere in discussione tutto ciò che, fino a quel momento, ha creduto di conoscere come realtà dei fatti nonché ad avere le redini del gioco per quanto riguarda il destino dell’umanità intera.
Un primo esempio di valida produzione italiana (seppur con qualche nostro preoccupato pensiero distributivo) è, invece, Il volto di un’altra (con Laura Chiatti, Alessandro Preziosi, Iaia forte, Lino Guanciale), ovvero l’ultima notevolissima produzione filmica del sempre bravo Pappi Corsicato. Il preoccupato pensiero a cui accennavamo, in sostanza, consiste nell’aver già avuto modo di visionare la pellicola nel corso dell’ultimo Festival Internazionale del Film di Roma, tenutosi nel mese di novembre 2012. La domanda sorge spontanea: perché, malgrado si trattasse di una produzione italiana, il film vede la luce soltanto adesso? Forse non comprenderemo mai del tutto le dinamiche distributive del settore in ambito italiano, fatto sta che il film (venendo al punto) ce lo ricordiamo davvero come di ottima qualità significante malgrado fosse intriso di citazioni e citazionismi di diretta provenienza Coen da Il grande Lebowski. Ad ogni modo, la storia narrata è quella di Bella, affascinante conduttrice televisiva per un popolare programma di chirurgia estetica. Moglie, non a caso, di un chirurgo plastico, René, rimane vittima di un incidente (da notare l’ironica dinamica) dopo essere stata licenziata perché la sua faccia, sullo schermo, non ha più la stessa presa di sempre su produttori e pubblico. Da qui, dunque, nasce l’idea sostanziale: malgrado sia rimasta prevalentemente illesa, con solo qualche graffio al viso, in accordo col marito, Bella sceglierà di comunicare all’intera nazione mediatica di essere rimasta pesantemente sfigurata e di avere l’intenzione di mostrare in mondovisione l’ennesimo intervento chirurgico della sua trasmissione, vale a dire quello che lei stessa subirà per ottenere un volto nuovo. Ma Tru Tru, un addetto alla rete fognaria, scoprirà presto l’inganno e pretenderà di essere ripagato adeguatamente per non divulgare in giro il falso gioco della coppia. Consigliatissimo.
Facendo a meno di perdere tempo in inutili chiacchiere sul film che vede protagonista il signor Enrico Brignano, ovvero Ci vediamo domani (regia di Andrea Zaccariello), la solita scialba finta commedia italiota (pellicola giudicata anche di interesse culturale nazionale…fate voi), sembra di gran lunga più interessante Tutto parla di te, lungometraggio d’esordio della giovane e brava Alina Marazzi, per anni aiuto regista di Giuseppe Piccioni e collaboratrice alle opere di video arte di Studio Azzurro. Il film, che si avvale della presenza nientemeno che di Charlotte Rampling, narra la storia di Pauline, donna sessantenne di rientro a Torino, la sua città natale, dopo averla lasciata all’età di quindici anni. Da tempo attiva in una complessa ricerca sul tema della maternità, Pauline si ritrova a fare i conti con un passato detentore di un segreto doloroso. Effettuando studi in un centro di maternità gestito da una sua amica, Pauline incontra Emma, una giovane mamma in difficoltà che vive in un silenzio sordo derivante dalla sua incapacità di gestire le responsabilità della maternità. Sarà proprio questo incontro a simboleggiare una sorta di punto epifanico per entrambe le personalità femminili in gioco.
Sulla scia del genere thriller, invece, si pone la nuova pellicola dello svedese Lasse Hallstrom (Le regole della casa del sidro, Chocolat, The hoax, Il pescatore di sogni) rientrato in patria per dirigere L’ipnotista (con Tobias Ziliacus, Mikael Persbrandt, Lena Olin), storia dell’ispettore Joona Linna, impegnato a vigilare su un importante testimone oculare di una brutale carneficina nei confronti di una famiglia residente nei sobborghi di Stoccolma. Il testimone, figlio di adolescente della famiglia sterminata, è vivo per miracolo ma paralizzato in coma. Nel frattempo, anche la primogenita della famiglia non è più rintracciabile e tutto fa presagire l’intenzione ben precisa che qualcuno ha nel voler eliminare ogni singolo membro di quel nucleo familiare. L’ispettore, dunque, ha una estrema necessità di parlare col suo unico testimone ma, per fare questo, non gli resta che chiamare un ipnotista, Erik Maria, per cercare di entrare in contatto con lui e ottenere qualche indizio. Erik, dunque, riesce ad entrare in contatto con il ragazzino ma, nel frattempo, così facendo, comincia a mettere in serio pericolo la sua stessa famiglia.
Infine, riapprovando in Italia, notiamo l’interessante esordio alla regia del noto ed apprezzato interprete Luigi Lo Cascio, alla sua prima esperienza dietro la macchina da presa con La città ideale (con, oltre allo stesso Lo Cascio, Catrinel Marlon, Luigi Maria Burruano, Masismo Foschi, Alfonso Santagata), storia di Michele Grassadonia, convinto ecologista che ha lasciato la sua Palermo per trasferirsi a Siena, da lui considerata come, appunto, la città ideale. Lì, da circa un anno, porta avanti un particolare esperimento: riuscire a vivere in piena autosufficienza nel suo appartamento senza dover ricorrere ad acqua corrente ed energia elettrica. Da quando, però, in una notte di pioggia, Michele rimane coinvolto in una serie di accadimenti misteriosi e confusi, la sua esperienza di integrazione serena e gioiosa sarà messa in discussione e comincerà a vacillare.
Buona visione.
(Foto: filmrama.it / trovacinema.repubblica.it)
Stefano Gallone
@SteGallone