
Quella musica che ha cambiato l’Italia
Questa sera, la Libreria caffè N’importe quoi di Roma si tingerà dei colori e soprattutto delle note, della musica che hanno trasformato un’intera generazione dando vita all’importante processo di modernizzazione che in Italia si ebbe al termine degli anni cinquanta con il soprendente boom economico e il conseguente benessere che tanto spinse ai consumi. “Rock’n'Roll Italian Way. Propaganda e modernizzazione nell’Italia che cambia al ritmo del rock (1954 – 1964)” è il titolo del libro che verrà presentato per l’occasione.
Il volume è una importante chiave di lettura per capire al meglio cosa ha comportato l’approdo del rock in Italia, importato dai militari americani arrivati alla base NATO di Napoli. La sua diffusione fu rapidisima: sul territorio nazionale iniziarono infatti ad affermarsi in brevissimo tempo cantanti, complessi, che si allontanarono dalla precedente tradizione della canzone italiana per aprire il loro “orecchio” a nuove sonorità e sperimentazioni.
Gli anni Sessanta cambieranno di conseguenza i destini di molti giovani, emancipando i ruoli delle ragazze, che acquisteranno sempre più una libertà crescente divertendosi sulle piste da ballo, le modalità di fruzione della musica, e soprattutto, invertendo il sistema dei valori tradizionali mettendo in discussione la “società dei padri” che fino al dopoguerra aveva tenuto banco, creando al contempo una forte crisi di sistemica di cui poi, il 1968 sarà una delle più grandi conseguenze.
Alla presentazione interveranno l’autrice, Marilisa Merolla, ricercatrice e e docente di Storia Contemporanea presso la Facoltà di Sociologia dell Sapienza di Roma, scrittrice di interessantissimi lavori come Rock and roll music, media, politics and society during the Italian economic boom in New World Coming e La memoria della Resistenza nel palinsesto radiofonico della Rai, pubblicando inoltre Italia 1961. I media celebrano il centenario della nazione e curando numerosi programmi radiofonici della Rai.
Con lei interverranno anche il giornalista Dario Salvatori e l’esperto musicologo Giorgio Ceri. Tutto per una serata che porterà tutti, giovani e non, indietro nel tempo, quando al Piper suonavano Patty Pravo e gli Equipe 84.
Adriano Ferrarato