
Pura e gassata. Dal rubinetto
La società francese “Eau de Paris” per il 2011 vuole fornire nelle abitazioni di Parigi un nuovo servizio: l’acqua frizzante
di Adriano Ferrarato
Acqua effervescente direttamente dal rubinetto di casa e senza dover andare al supermercato per acquistarla: addio ai pacchi di bottiglie pesantissime e che massacrano le schiene. Una realtà che presto potrebbe divenire concreta: a Parigi infatti sarà possibile rifornirsi di acqua gassata nel Parco delle Buttes-Chaumont ed è in studio l’estensione di questo servizio anche per le case della capitale francese. E’ stata questa la sorpresa che verrà adottata nel nuovo acquedotto parigino che entrerà in funzione dal primo giorno di gennaio del 2011.
E’ una proposta che ha già incontrato un grande favore da parte degli ecologisti e spaventa con forza multinazionali come Nestlè e Danone che in questi ultimi anni hanno visto scendere drasticamente l’acquisto periodico di acqua minerale effervescente tra le famiglie. Il consumo in bottiglie ha infatti un costo maggiore, il petrolio che serve a fabbricarle contribuisce a peggiorare il riscaldamento globale e a livello qualitativo, è sottoposta allo stesso elevato numero di controlli igienico-sanitari di quella che si può bere quotidianamente dagli impianti di casa.
Non è una novità per la città di Parigi, che si conferma ulteriormente come la capitale europea dell’acqua, vantando infatti una efficacissima rete idrica sotterranea tentacolare e di facile gestione. Addirittura percorribile a piedi al suo interno, rende possibile in caso di guasto un qualsiasi intervento di manutenzione in maniera tempestiva e in ogni punto della città.
La società che ha in gestione il progetto, denominata “Eau de Paris” installerà all’interno dei giardini delle Buttes-Chaumont una “Casa dell’acqua” dove ognuno potrà bere e rifornirsi di acqua potabile fredda o con l’aggiunta di anidride carbonica.
La prima avrà costo gratuito, mentre la seconda richiederà un irrisorio costo di utilizzo di 20 centesimi di euro al litro.

Nasone romano
Già attualmente in molte case europee è possibile utilizzare particolari apparecchiature per produrre le bollicine, ma per l’azienda di gestione pubblica francese si pensa ad un ulteriore passo avanti, portare cioè l’effervescenza nelle case di tutti.
Uno spot per riportare in auge il consumo dell’acqua cittadina (basta pensare a Roma e ai suoi “nasoni”), in avversione alla commercializzazione di un bene la cui necessità è di primaria importanza. E soprattutto un punto importante colto nella battaglia contro lo spreco proprio all’alba dell’importantissimo vertice di Copenaghen.