Protesta tir e “forconi”. Ancora in migliaia in piazza a Palermo

ROMA – Malgrado il governo abbia annunciato di voler provvedere utilizzando una linea alquanto dura, continua la protesta degli autotrasportatori in diverse regioni italiane. A Palermo si è mosso da piazza Croci il corteo del Movimento dei Forconi in direzione Palazzo dei Normanni, luogo in cui ha sede l’Assemblea regionale siciliana. Nel giorno dell’incontro a palazzo Chigi tra il premier Monti e il governatore siciliano Raffele Lombardo e il presidente dell’Ars Francesco Cascio, agricoltori, pescatori e autotrasportatori stanno attraversando pacificamente le vie del centro.

Ad aggregarsi ai cortei sono anche gli studenti di scuole superiori e università guidati dal coordinamento apartitico “Studenti Siciliani in Lotta”, animando la manifestazione con cori diretti contro il caro vita e contro il governo. Non vi è presenza di alcun simbolo politico, il che dimostra la totale trasversalità della protesta.

Il presidente della consulta provinciale degli studenti di Palermo, Marco Alessandra, afferma che «da giorni molte scuole siciliane sono in agitazione e la grande partecipazione al corteo di questa mattina dimostra la vicinanza del mondo studentesco alla battaglia dei piccoli imprenditori, dei lavoratori e dei disoccupati. Continueremo a sostenere attivamente il movimento dei forconi con forme di protesta che concorderemo nei prossimi giorni».

Continuano anche i blocchi e i presidi degli autotrasportatori con, purtroppo, un nuovo incidente nel corso della protesta. Luogo dell’accaduto è Torino dove, intorno alle 7:30 di questa mattina, un camionista che cercava di aggirare la manifestazione all’altezza di Carmagnola ha sfiorato con la parte posteriore del suo rimorchio un manifestante trentottenne, Massimiliano M, il quale è stato trasportato in ospedale per una frattura alla gamba. Il guidatore, rintracciato dai Carabinieri di Moncalieri, ha dichiarato di non aver aderito al blocco e di aver sfiorato  involontariamente il collega mentre tentava di allontanarsi in fase di manovra.

Terzo giorno consecutivo per i blocchi autostradali in Piemonte, dove però una delegazione di manifestanti si è impegnata a non bloccare il trasporto di beni di prima necessità. Inamovibile, invece, il presidio di Villanova d’Asti sulla A21 Torino – Piacenza, dove in direzione del capoluogo piemontese è consentito il passaggio solo al traffico leggero.

Proseguono i blocchi anche in Sardegna, all’ingresso di Cagliari sulla Ss 131 Carlo Felice, al bivio per Sestu, e sulla ex Ss 131, sempre all’ingresso del capoluogo e nel porto. Ad Oristano, 20 tir sono bloccati sull’arteria di accesso del porto commerciale ma senza bloccare il traffico.

In Puglia rimangono gli stessi i presidi già attivi ieri durante la protesta degli autotrasportatori contro l’aumento del prezzo dei carburanti, anche se in linea più morbida. Ai blocchi delle altre province della regione, però, oggi si sono uniti quelli della provincia di Lecce. Disagi determinati anche dalla neve sulla statale 96 nel barese tra Toritto e Altamura.

Numerosi i disagi per gli automobilisti a causa di lunghissime code ai distributori di benzina. La Guardia di Finanza ha anche scoperto che un benzinaio di Moschiano vendeva gasolio a prezzi superiori rispetto a quelli indicati.

Stop produttivo anche negli stabilimenti Fiat di Melfi, Cassino, Pomigliano, Sevel e Mirafiori a causa dello sciopero degli autotrasportatori che, di fatto, impedisce il rifornimento di componenti.

(Foto: tmnews.it / liquida.it)

Stefano Gallone

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