
Prezzo benzina oltre quota 1,80. Consumatori in rivolta
Aggiunto da Francesco Guarino il 05/01/2012.
Tags della Galleria Economia, FlashNews, Primo piano
Tags: adoc, aumenti, barile, benzina, consumatori, doppia velocità, prezzo, rivolta, sciopero
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Sembra ieri quando i consumatori insorgevano per il prezzo della benzina che, col passaggio dalla lira all’euro, era arrivato a costare più di 2000 lire, sfondando il tetto imposto dalla quantità unitaria della nuova moneta. Sono passati invece dieci anni esatti da allora ed il prezzo della benzina è quasi raddoppiato: è notizia di oggi infatti lo sfondamento della quota 1,80 euro per un litro di verde in quasi tutta la penisola.
Una quota che già da alcune settimane era stata superata al Sud, per via delle addizionali regionali, e che oggi viene ufficialmente scavalcata anche nel Centro-Nord, per via dei 5 aumenti consecutivi imposti prima dal governo Berlusconi e poi da quello Monti.
Su base nazionale il prezzo medio di un litro di verde è arrivato a toccare la media di 1,74 euro (1,742 nei distributori Q8, secondo Quotidiano Energia). Alla stessa quota, in diversi distributori del Sud Italia, si paga un litro di diesel, ormai stabilmente sopra quota 1,73.
Il prezzo del petrolio si è collocato oltre i 100 dollari al barile (tra i 102,63 del New York Mercantile Exchange e i 113,67 dollari al barile del Brent londinese, ma il fenomeno della doppia velocità del prezzo dei carburanti continua ad essere la vera dannazione per i consumatori: le compagnie petrolifere recepiscono infatti immediatamente gli aumenti del prezzo del barile (aggiungendo spesso ulteriori tasse all’importo finale), ma ad un deprezzamento del valore del greggio non corrisponde mai una diminuzione percentuale paritaria del prezzo alla pompa.
L’Adoc e altre Associazioni dei Consumatori che fanno parte del Casper – Comitato contro le speculazioni e per il risparmio – hanno annunciato che, allo stato attuale delle cose, una famiglia spenderà mediamente più di 200 euro all’anno rispetto al 2011 per utilizzare normalmente la propria vettura.
L’Adoc ha proclamato e confermato lo sciopero della benzina per il 5 e il 6 gennaio, chiedendo al ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera un unico tavolo di confronto l’Unione Petrolifera, le associazioni dei gestori degli impianti e le associazioni di consumatori. Un ennesimo tentativo di porre un freno alla sanguinosa corsa all’aumento, che sta violentando i risparmi delle già ultravessate famiglie italiane.
Francesco Guarino
Io torno a prendere l’autobus!!!!! Lo giuro!!!!!
Anche perchè tra benzine e multe…