Usa 2012. Obama-Romney: temi caldi, scontri tv e statistiche

barak obama

Il presidente Obama

New York - Lo scontro Obama-Romney si fa sempre più incandescente: nella sfida tra i due candidati a dominare è l’incertezza, mentre le elezioni presidenziali 2012 vivono, fin dagli inizi, un’altalena di sondaggi. La strada verso il secondo mandato per il presidente americano non è mai stata veramente spianata: Barack Obama ha dovuto affrontare un netto calo di popolarità e le vittorie di Romney in stati chiave quali Florida e Nevada durante le primarie, prima di segnare qualche punto a proprio favore. E’ la seconda fase delle elezioni che ha permesso al Presidente democratico di riguadagnare terreno sullo sfidante: dopo il primo, deludente scontro televisivo del 3 ottobre, Obama è tornato agguerrito davanti alle telecamere e ha convinto gli spettatori statunitensi che l’hanno premiato con un innalzamento di popolarità e sondaggi ben più vicini ai desideri del Presidente. Ma quali sono le statistiche recenti, quali temi affrontano i candidati a confronto e soprattutto:  chi è lo sfidante?

The Real Romney. E’ il titolo della biografia a firma Michael Kranish e Scott Helman. I due giornalisti del Boston Herald descrivono il vero Romney: quello delle tre M che nel 2008 non seppe portare avanti la propria campagna elettorale. Le tre M di allora che gli costarono la candidatura? «[…]mormone, milionario e del Massachusetts». Con le stesse lettere il repubblicano fa i conti quattro anni più tardi, ma oggi con maggior successo. Nonostante gran parte dei suoi –molti- soldi si trovino depositati alle Cayman, la sua società (la Bain Capital, N.d.R.) sia finita sotto inchiesta per elusione fiscale e le sue posizioni a proposito di gravidanza e aborto non siano mai state chiare e nette.  L’ex governatore del Massachussets però ha promesso di aiutare le famiglie americane, creare posti di lavoro come è stato per la Bain Capital ed è riuscito anche nell’intento di proporre la sua religione in modo da vincere le diffidenze dell’elettorato. Tra i suoi sostenitori figurano personaggi e istituzioni del calibro di Clint Eastwood, Rupert Murdoch,  Bank of America, Goldman Sachs.

I duelli tv: primo round. Al repubblicano è andato il primo duello televisivo di mercoledì 3 ottobre a Denver. Tema caldo: l’economia. Si è discusso di tasse, sanità, posti di lavoro: nel botta e risposta ha vinto Romney, che ha saputo nuovamente affermare l’immagine di businessman capace di arricchire il Paese, dar lavoro agli americani e trainare fuori dalla crisi gli Usa. Obama non ha saputo attaccare il repubblicano sui molti punti interrogativi della sua agenda politica – aborto, scandalo Bain Capital, la larga fascia dei poveri che al candidato non interessano – e neppure sfruttare le numerose gaffe del repubblicano in corsa per la presidenza. Al sondaggio della Cnn Romney fa faville e cattura il 67%. Sull’onda del successo tv, il repubblicano attacca poi Obama e la sua politica estera debole in Medio Oriente.

Il secondo round. Mister Obama, però, non molla. La sfida continua anche a colpi di tweet perché nell’era della mobile technology è così che si fa campagna, si sprona l’elettorato ad agire e partecipare e si ribatte al candidato avversario. E’ twitter infatti a premiare il presidente dopo il buon esito della seconda prova televisiva. Il secondo round, tenutosi alla Hofstra University va stavolta a Barack Obama, che è riuscito ad affrontare tutti i temi discussi con scioltezza e sicurezza. Il suo sfidante è inciampato sulle domande riguardanti immigrazione, donne, classe media, politica estera e Libia, perdendo la possibilità di bissare il successo registrato nella settimana precedente. Tra le accuse mosse a Mitt Romney da parte del democratico, quella di essere, in fatto di politiche economiche, tale e quale a Bush.

 Il townhall non perdona Romney: CBS news indica nel suo sondaggio Obama al 37% e Romney al 30%. Resta però una buona parte di indecisi e ci si domanda, al termine del secondo scontro favorevole a Mr Obama, se e di quanto si siano effettivamente spostati verso il presidente. Perché in una guerra di sondaggi che vedono i due contendenti alla poltrona staccati di pochi punti, fondamentale sarà monitorare chi non ha ancora deciso a quale tra Obama e Romney accordare il proprio voto. La cavalcata alla Casa Bianca continua, all’orizzonte un terzo duello televisivo, in Florida. Mancano solo tre settimane al voto.

Valentina Medori

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