Prandelli: nessun rimpianto per Florenzi?

Florenzi

Chissà se sabato sera Alessandro Florenzi ha guardato l’amichevole della nazionale contro l’Irlanda. Se sì, sarebbe davvero interessante sapere come ha reagito alla notizia dell’infortunio di Riccardo Montolivo. Magari, anche solo per un nanosecondo, avrà pensato: “Prandelli, ti sta bene. Così impari a non convocarmi”.

EMERGENZA CENTROCAMPO - Siccome Florenzi è un bravo ragazzo, una cosa del genere non gli è passata neanche per l’anticamera del cervello. Anche se non avrebbe avuto tutti i torti. A seguito della frattura alla tibia che impedirà al numero diciotto del Milan di prendere l’aereo per il Brasile, si è aperto un problema non da poco per il ct Prandelli. Gli unici centrocampisti di alta qualità a disposizione sono Andrea Pirlo, Daniele De Rossi, Marco Verratti e Claudio Marchisio. Ne servirebbe urgentemente un altro. Sì, ma chi? Aquilani in teoria ha buone qualità, ma nei momenti decisivi scompare, Candreva è più offensivo, Thiago Motta è l’anticalcio, Parolo un’incognita. Se, come dicono alcuni giornalisti sportivi, Prandelli voleva veramente una nazionale veloce, dinamica, imprevedibile e duttile, non ci sarebbe stato giocatore migliore di Alessandro Florenzi.

FUORI DAGLI SCHEMI - Autore di una stagione semplicemente straordinaria, Florenzi sarebbe stata un’arma tattica formidabile anche senza l’infortunio di Montolivo. Ma senza il giocatore nato a Milano il 18 gennaio 1985, il ruolo di Florenzi sarebbe stato ancora più importante e decisivo. Qualche esempio. In un ipotetico 4-3-3, Florenzi avrebbe potuto giocare nel ruolo in cui gioca nella Roma di Garcia, cioè esterno d’attacco, garantendo equilibrio a una formazione dalle potenzialità enormi. Stesso discorso se Prandelli avesse preferito il 4-2-3-1. Se si fosse usato il 4-3-1-2, invece, sarebbe stato un ottimo ricambio che, a partita in corso, avrebbe messo in enorme difficoltà gli avversari con i suoi inserimenti. Eppure, Prandelli non l’ha incluso neanche nella lista dei 30 pre-convocati.

NIENTE SCUSE - Anche dal punto di vista comportamentale, Florenzi è un esempio per tutti. Mai una polemica, mai una parola fuori posto, e sul campo ha sempre dato l’anima, lottando su ogni pallone mettendoci tanto agonismo e lasciando a casa la cattiveria. Il numero ventiquattro giallorosso, infatti, non è mai stato espulso. Si dirà: è troppo giovane. Scusa che non regge. Florenzi è nato l’11 marzo 1991. Lo stesso anno di Insigne. Verratti, addirittura, è più giovane di un anno.

Insomma, ovviamente da italiani auguriamo a Prandelli di fare un gran mondiale. Ma poteva fare scelte decisamente migliori.

Giacomo Cangi

@GiacomoCangi

foto: forzaitalianfootball.com

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