Ponte sullo stretto di Messina: quando lo proponeva Berlusconi e il Pd insorgeva

(foto: media.polisblog.it)

Il presidente del Consiglio e segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, parlando del ponte sullo stretto di Messina, ha detto: «Certo che si farà, il problema è quando. A Messina abbiamo mandato l’esercito con le autobotti perché mancava l’acqua e le autorità locali non riuscivano a risolvere il problema. Ora, prima di discutere del ponte, sistemiamo l’acqua di Messina, i depuratori e le bonifiche», «quando avremo chiuso questi dossier, sarà evidente che la storia, la tecnologia, l’ingegneria andranno nella direzione del ponte, che diventerà un altro bellissimo simbolo dell’Italia. Ma primum vivere, avrebbero detto i latini. Ora abbiamo le autobotti per Messina. Poi penseremo al resto». In attesa di vedere se il ponte sullo stretto di Messina verrà effettivamente costruito, è interessante ricordare come reagì la sinistra quando a fare la stessa proposta fu Silvio Berlusconi.

FRANCESCHINI - Questo articolo online del Corriere della Sera del 14 ottobre 2009 riportò le parole dell’allora presidente del Consiglio e leader del centrodestra: «A dicembre, massimo gennaio, inizieremo la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina». Nello stesso articolo vennero riportate anche la reazione di chi a quel tempo stava all’opposizione. Dario Franceschini, attuale ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, disse: «È veramente una presa in giro inqualificabile proporre un’opera faraonica mentre pochi giorni fa le case sono cadute sotto la frana a Messina. Si metta in campo un grande piano di manutenzione delle scuole italiane che cadono a pezzi». Oggi a Messina non c’è l’acqua, chissà se Franceschini reagirà allo stesso modo adesso che a proporre il ponte è il leader del Governo di cui fa parte.

Messina

Matteo Renzi (foto: ilfattoquotidiano.it)

ALTRE REAZIONI - Anna Finocchiaro, attuale senatrice del Partito Democratico e Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, dichiarò: «L’emergenza alluvione a Messina non è ancora finita, Bertolaso ha sottolineato come la priorità per la Sicilia e il Mezzogiorno sia la messa in sicurezza del territorio, non il ponte di Messina». Il sito de L’Unità riportò la reazione di Ermete Realacci, a quel tempo responsabile ambiente del Pd ed attuale deputato sempre del Partito Democratico: «È un grande bluff (…) Investire un’abnorme quantità di denaro pubblico in un’opera faraonica e di dubbia utilità come il Ponte sullo Stretto è uno sfregio nei confronti dei cittadini del Sud di Italia che hanno ben altre priorità». Andrea Martella, che era responsabile Infrastrutture del Pd ed oggi è un deputato del Pd, dichiarò: «Le dichiarazioni di oggi del presidente del Consiglio sono l’ennesima dimostrazione della sua incredibile faccia tosta (…) Come si fa a sostenere la necessità che sulle Infrastrutture l’Italia ‘si svegli da un lungo sonno’, proprio nel giorno in cui l’Associazione nazionale costruttori denuncia un taglio di 2 milioni e mezzo di euro ai fondi per le infrastrutture?».

Cosa insegna questa vicenda del ponte sullo stretto di Messina? Qualcosa che in molti avevano già capito da tempo: in Italia le critiche alle proposte non si fanno in base al contenuto di tali proposte ma in base a chi le fa.

Giacomo Cangi

@GiacomoCangi

foto: media.polisblog.it; ilfattoquotidiano.it

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