Video – Bersani chiude la campagna elettorale con Nanni Moretti

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Nanni Moretti

All’Ambra Jovinelli di Roma la chiusura della campagna elettorale del Pd, con la presenza di Nanni Moretti. Il regista  si esprime così al popolo dei democratici presenti:

«Sono qui perché voterò Pd. C’è un tempo per criticare i propri amici e per quanto mi riguarda dura da almeno quarant’anni nella vita reale e nei film e c’è un tempo per criticare i propri avversari politici. Non capisco chi mette sullo stesso piano in Italia nel 2013 destra e sinistra, basti vedere l’esempio delle primarie e la straordinaria partecipazione, mentre la destra che aveva annunciato la data e i candidati poi ha detto che avevano scherzato.

Sarei stato contento se fosse nata una destra europea in Italia e invece sono andati avanti con uno solo al comando. Spero che lunedì festeggeremo la liberazione di sessanta milioni di persone, ostaggio degli interessi di uno solo.

Non vorrei essere ripetitivo ma se dovessimo vincere questa volta, fatela una legge sul conflitto di interessi ma non contro una persona ma per tutti, per mettere sullo stesso piano tutti coloro che partecipano a elezioni».

Bersani si mostra fiducioso e carico: «Il popolo delle primarie ci farà vincere, gli altri non ce l’hanno. Le primarie, poi le primarie per i parlamentari, poi subito la campagna elettorale. Uno stress micidiale. Vi chiedo scusa. Ma come sa bene un grande partito popolare, non si costruisce niente senza sacrificio.

Ci siamo messi in gioco perché abbiamo visto il rischio di passare da un populismo all’altro. Populista è il contrario di popolare. Ma quando ci sarà lo sguardo delle telecamere sui nostri gruppi parlamentari si vedrà che abbiamo un pattuglione di giovani e il 40% di donne. Certo, è stato difficile.

Ma cambiare senza qualche strappo nella giacca non è possibile». Attacca Grillo e fa un appello agli incerti, anche quelli del Pdl: «Io capisco benissimo chi è arrabbiato. Ne abbiamo visto di cotte e di crude, ma dove vogliamo portare questo disagio e questa protesta? Andiamo fuori dall’euro? Sì, così andiamo in Grecia. E non tra sei mesi, ma domani mattina.

C’è ancora dell’incertezza. Anche in queste ore, c’è una fascia di popolazione significativa che sta oscillando sull’andare o no a votare e su cosa votare. C’è un ceto popolare che ha votato Berlusconi in passato e mi rivolgo anche a loro».

E spiega le attuazioni del governo nei primi cento giorni: «Ci saranno alcune lenzuolate. C’è bisogno di un colpo secco in qualche direzione, moralità, lavoro, liberalizzazioni. Civismo e lotta alla corruzione, cittadinanza ai figli degli immigrati e un piano di piccole opere: sistemiamo le scuole e facciamo qualcosa di concreto».

Gian Piero Bruno

@GianFou

Foto: mondoliberonline.it, movieplayer.it

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