
Piacenza fugge da Parma e vuole la Lombardia: pronto un referendum
Aggiunto da Stefano Maria Meconi il 20/10/2012.
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Tags: Emilia Romagna, Lombardia, Politica, referendum
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Piacenza – La possibilità per dei comuni o delle provincie di cambiare la regione di appartenenza è contemplata dalla Costituzione Italiana con l’articolo 132, che disciplina la procedura da seguire, attraverso un referendum popolare, dopo aver ascoltato il parere delle regioni interessate (quella dalla quale l’ente territoriale vuole staccarsi, e quella alla quale vuole unirsi). Per questo motivo, e in virtù della “minaccia” di scomparire palesata dalla spending review che mette mano all’assetto delle provincie italiane, Piacenza ha deciso di promuovere un referendum per staccarsi dall’Emilia-Romagna e divenire una provincia della Lombardia.
Per il presidente della provincia piacentina, Massimo Trespidi, alla guida di una coalizione di centro-destra con PdL, Lega e Udc, l’approvazione ottenuta ieri dalla Corte di Cassazione, giudice unico sulla legittimità dei quesiti referendari, è il risultato di un lavoro iniziato già nel 2009, anno dell’elezione, con un’opera di convincimento che ha sicuramente raccolto favori tra i leghisti, da sempre lombardo-centrici.
Dopo che Belluno aveva fallito, anni fa, la possibilità del referendum per staccarsi dal Veneto e divenire terza provincia del Trentito-Alto Adige (la questione qui fu più complessa, in quanto il Trentino gode dello statuto speciale, e annettere Belluno avrebbe comportato sostanziali modifiche all’assetto regionale, con un consiglio composto dai membri delle due province autonome, e che ha poteri residuali rispetto alle province stesse), Piacenza potrà per prima sperimentare questo “salto di regione”, dopo che la presidenza del Consiglio dei Ministri avrà stabilito la data ufficiale per la consultazione elettorale, probabilmente accorpata alle politiche di aprile. A questo proposito, il ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha fatto sapere che il decreto arriverà venerdì 26 ottobre.
In caso di un risultato favorevole, tuttavia, la decisione finale sul distacco e successivo accorpamento spetterebbe, come già detto, a Emilia Romagna e Lombardia, quest’ultima che eleggerà a mesi il nuovo consiglio regionale, dopo l’annuncio delle elezioni a dicembre da parte del presidente uscente Roberto Formigoni. Piacenza è “vittima” dei tagli alle province, ma solo in parte: sebbene abbia un territorio superiore ai 2.500 kmq, la sua popolazione è di poco inferiore alla soglia fissata dal Consiglio dei Ministri di 300.000 abitanti per il mantenimento della provincia.
Stefano Maria Meconi
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Uniamoci e facciamo massa critica! Nessuno può decidere al posto dei diretti interessati, ossia solo ed esclusivamente i Piacentini!
Sì al Referendum, Piacenza Lombarda!