Paul McCartney dice no a Milano: salta il concerto a San Siro

Da McCartney agli Ac/Dc, i big della musica abbandonano Milano. Tra polemiche, ordinanze e comitati di quartiere resta l’amarezza di chi la musica la ama davvero

di Claudia Vallini

541187269_be179d4b7aIl limite dei 78 decibel non va giù a nessuno. Per l’ex Fab Four sarebbe stata la prima esibizione in uno stadio italiano ma il baronetto ha preferito declinare l’invito e con ogni probabilità sceglierà di esibirsi o allo stadio San Paolo di Napoli o all’Arena di Verona.  A nulla sono valsi i tentativi del promoter, Mimmo D’Alessandro, di convincere l’ex Beatles, purtroppo San Siro non verrà espugnato e continuerà ad essere (solo) il tempio del calcio. Altre le rinunce eclatanti, lo scorso anno il Boss Bruce Springsteen scelse di non esibirsi a San Siro memore dell’esperienza avuta nel 2008, quando il suo concerto sforò per ben 22 minuti portando alla denuncia dell’organizzatore, Claudio Trotta, che oggi rischia tre mesi di carcere. Quest’anno clamorosa la rinuncia degli Ac/Dc, mostri sacri del rock internazionale, ai quali chiedere di suonare sotto la soglia dei 78 decibel equivale a chiedere di non suonare affatto. Dopo due concerti nel 2009 al Forum di Assago, dove hanno registrato il tutto esaurito, quest’anno, pur desiderosi di esibirsi alla “Scala del Rock”, hanno ripiegato sullo stadio Friuli di Udine, in attesa di ospitare anche i Pearl Jam.

Il 2009 è stato l’ anno che ha visto a Milano star internazionali del calibro dei Depeche Mode, U2 e Madonna. Peccato che quest’ultima abbia già dichiarato che non tornerà a San Siro, mentre per gli U2 il prefetto aveva concesso una deroga di “ben 2 decibel” al limite dei 78 per evitare l ‘annullamento del doppio concerto della band irlandese, superando così il limite imposto dall’Asl. Il 2010 milanese, dopo le rinunce di sir McCartney e degli Ac/Dc, si prospetta più in “sordina”: finora confermato è il concerto dei Muse per l’8 giugno, anche se molti si chiedono come possa una rock band accettare di sottomettersi al giogo degli altoparlanti, e previsti per luglio, con data ancora da definirsi, due concerti di Ligabue. Sempre a giugno previsto anche il musical “Renzo e Lucia” e ancora in forse il Compleanno di Fiorello verso metà maggio.

Milano, la città più internazionale d’Italia, la città dell’expo 2015, si sta trasformando in un paesino di provincia? La burocrazia non dovrebbe impedire alla città di vivere, il sacrosanto diritto alla quiete di una minoranza di cittadini non dovrebbe ledere l’altrettanto sacrosanto diritto alla musica di migliaia di altri cittadini per sei sere all’anno. E’ inammissibile che una città come Milano si lasci scappare eventi di tale portata. Lo hanno capito il prefetto, Gian Valerio Lombardi, e il sindaco, Letizia Moratti, che auspicano sia possibile trovare nuovi accordi con gli organi di tutela ambientale.

Del resto altre città del Bel Paese sono liete di poter ospitare manifestazioni di tale calibro, mentre ad esempio a Londra la soglia di tolleranza dei decibel è molto più elevata.  Forse non tutti sanno che il rumore di un camion, di un aspirapolvere o di un motorino che passa sotto le finestre di casa, va oltre la soglia dei 78 decibel.  E in una città come Milano, invasa dalle auto, piena di smog e di traffico, questa soglia viene superata ogni giorno e ogni notte. Ma nessuno chiede di fermare il traffico e le auto. Semmai il contrario. Così come nessuno chiede di fermare le partite di calcio, nemmeno quelle serali, che non sono sei l’anno, ma parecchie di più.

San Siro 07/06/08 da Giacomo Brunoro.In uno stadio così grande, all’aperto, un volume moderato non garantisce un buon ascolto, soprattutto a chi si trova magari sul terzo anello. L’assessore alle Attività produttive, Giovanni Terzi, propone di seguire l’esempio di altre città italiane, abolire il limite dei decibel nelle cinque o sei serate estive in cui  San Siro si muove a ritmo di musica. Non solo, denuncia con rabbia il fatto che l’egoismo di quaranta persone stia mettendo a rischio la capitale della musica. Si sopportano tante cose, dallo smog al traffico, alle sirene, ai clacson, agli allarmi, ai cellulari, ai motori truccati, agli aerei e non si possono sopportare sei concerti l’anno?

Sei concerti che con il bieco rumore non hanno nulla a che vedere, perché la musica è arte, cultura, è emozione. La musica è una tra le massime espressioni artistiche dell’animo umano e chiunque si schiera contro di essa è contro le  emozioni più profonde che ci riempiono il cuore. Ma non è per questo che viviamo?

“…My soul is painted like the wings of butterflies,
Fairy tales of yesterday, will grow but never die,
I can fly, my friends!
On with the show!..”

The Show must go on! Yeah!
The Show must go on!
I’ll face it with a grin!
I’m never giving in!

Tratto da  “The Show Must Go on” – Queen

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