
Pasquina e il caso Ranaldi, direttore poste del Senato arrestato per spaccio
ROMA – Da ieri il 53enne Orlando Ranaldi, direttore delle Poste di Palazzo Madama, si trova agli arresti domiciliari per (probabile, possibile) spaccio di cocaina. L’uomo è indagato nell’ambito di un’operazione dei carabinieri della stazione di Valmontone – non lontano da Roma – su un giro di smercio di stupefacenti gestito da una banda italo-albanese. Insieme a Ranaldi risultano altri 9 arrestati: 6 in carcere (albanesi) e 3 ai domiciliari (italiani).
Al direttore delle poste del Senato fanno buona compagnia, tra gli indagati, un autista degli autobus di linea Cotral e un vigile urbano (Alessandro Mele e Stefano Gallo), i quali avrebbero usato i loro mezzi di servizio per trasportare e distribuire la droga per conto dell’organizzazione.
Questi sono i fatti già noti, usciti su molti giornali, ma chi è Orlando Ranaldi, dipendente di Poste italiane – quindi dello Stato – con un ruolo dirigenziale di responsabilità di un certo rilievo (con conseguente buon stipendio) e che percepiva per il solo fatto di lavorare dentro il Senato una specie di “indennità di Palazzo” (come sottolineava ieri sera a Ballarò Gian Antonio Stella)? Stando ai tweet pubblicati sul suo profilo parrebbe una persona dagli alti valori etici e morali, soprattutto in campo politico: «Continua la fuoriuscita di volgarità e arroganza dalla politica che non viene scelta dai cittadini!» e ancora «Cambiare davvero, con la testa e con il cuore! E senza il portafoglio. Basta gargarozzoni e musicanti!». Ma si sa, son più quelli che predicano bene e razzolano male che non viceversa.
Sulla vicenda ho sentito persone ribadire un concetto non nuovo, ma sempre interessante: «Non è marcio solo quello che direttamente ha a che fare con quel mondo (il Senato, quindi la politica, ndr), ma tutto ciò che ci sta anche soltanto vicino». Ora la domanda implicita è: si marcisce entrando a contatto con ciò che marcio è, oppure si è già marci in partenza e quindi si riesce ad entrare – per attrazione naturale - là dove il marciume domina? Perchè solo nel primo caso ci sarebbe vera meritocrazia e democrazia (posso arrivare – e quindi marcire – anche se sono una persona brava e onesta), mentre nel secondo esisterebbe per tutti gli aspiranti già una ingiusta discriminazione iniziale.
Pensiamoci tutti e gli onesti – in attesa di darsi una risposta – si mettano l’anima in pace: certi ruoli, lavori e posizioni, forse, non sono fatti per loro!
Pasquina
*liberamente ispirata, su concessione, dalla nostra collaboratrice Alessandra Filice che forse in redazione, andando con Pasquina, ha imparato (bene) a pasquinare…