
Parma, l’ennesimo cambio di proprietà e l’incubo della messa in mora
Da Ghirardi a Taci, da questi ad una "cordata di imprenditori", la situazione del Parma si fa sempre più grave, non solo dal punto di vista sportivo
Non sembra avere fine la tempesta che da mesi si è abbattuta sul Parma. Dopo la “mancata” qualificazione in Europa League la scorsa stagione, per la società emiliana è iniziato uno dei periodi più bui della sua storia, caratterizzato da una situazione economica particolarmente complicata, testimoniata anche dagli ultimi e repentini cambi di proprietà, una classifica che sicuramente non le sorride e una squadra che sembra sul punto di sfaldarsi.
DA GHIRARDI A TACI, DA TACI A.. – Probabilmente i tifosi gialloblu avevano sperato in un cambio di orientamento con il passaggio di proprietà da Ghirardi a Rezaert Taci, noto petroliere di nazionalità albanese. I sogni di ripresa sono tuttavia durati meno di un mese e a gennaio è esploso il “caso-stipendi”, che ha portato Cassano e Felipe a svincolarsi dal club e il resto della squadra a minacciare la messa in mora della società. Una situazione difficile, che il neo-proprietario ha deciso di “gestire” vendendo di corsa le quote in suo possesso ad una non meglio specificata “cordata di imprenditori”.
ECCO BARILLA E PIZZAROTTI, ANZI NO – Inizialmente, era trapelata la notizia che il nuovo gruppo di proprietari del Parma fosse guidato da Barilla e Pizzarotti, quest’ultimo solamente omonimo del sindaco della città emiliana. Tuttavia, come riportato da Repubblica, tale ipotesi è stata smentita dai diretti interessati, che hanno definito le voci in merito come «prive di ogni fondamento». Identica la risposta data da Tommaso Ghirardi, ex proprietario del club, che ha allontanato categoricamente l’ipotesi di un suo possibile ritorno. «Assolutamente falso – ha dichiarato l’ex patron del Parma – io con il calcio ho chiuso per sempre con la cessione presso il notaio Posio di Brescia il 19 dicembre 2014». Secondo le ultime indiscrezioni, rivelate poc’anzi da Sky, gli acquirenti potrebbero essere russi, sloveni o milanesi; insomma, ancora non si sa niente.
SQUADRA A PICCO E MESSA IN MORA – Di sicuro, almeno per ora, c’è solamente la gravissima situazione in cui la società versa dal punto di vista sportivo e finanziario. La squadra, ormai relegata in fondo alla classifica, nel mercato di gennaio ha perso quasi tutti i pezzi pregiati in suo possesso. Oltre ai sopracitati Paletta e Cassano, il mercato invernale ha visto le partenze di Acquah, De Ceglie, Paletta, Rispoli e Pozzi, quest’ultimo venduto alla simbolica cifra di mille euro. I giocatori che invece sono rimasti in Emilia pretendono il pagamento degli stipendi arretrati, minacciando altrimenti la messa in mora della società. Un’ipotesi che, con ogni probabilità, causerebbe lo sfaldamento della squadra e il fallimento del Parma Football Club.
Carlo Perigli
@c_perigli
foto: mondoprimavera.it