
È Paolo Gentiloni il nuovo premier
Mattarella sceglie Gentiloni come presidente del Consiglio e gli affida l'incarico di formare un nuovo governo. Domani il passaggio del testimone con Renzi
Classe 1954, politico di lungo corso, natali romani e origini nobili. Paolo Gentiloni è il 28° presidente del Consiglio della Repubblica italiana. Così, dopo l’onda del referendum che ha travolto quello a guida di Matteo Renzi, «finalmente un leader esperto e moderato, con grandi doti di mediazione», hanno sostenuto in molti.
LE PRIME PROMESSE E I PRIMI “NO” - E dopo ben venticinque consultazioni al Quirinale, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha affidato al ministro degli esteri uscente l’incarico di formare un nuovo governo. Dopo la nomina, Gentiloni ha immediatamente annunciato quali saranno i principi e le azioni politiche che sosterranno la sua neo poltrona. Ha parlato, in prima battuta, di «dignità e responsabilità», di «sollecitudine per nuove regole elettorali» e di «pienezza dei poteri» del governo. Per poi passare al boccone più amaro, sostenendo che: «nessuna delle forze politiche di opposizione ha mai saputo condividere le responsabilità». Ed è esattamente in virtù di tale constatazione che «il nuovo esecutivo – fa sapere – sarà composto dalla maggioranza che, fino alle dimissioni di Matteo Renzi, aveva retto il governo». Un secco rifiuto: questa la risposta sia del Movimento cinque stelle che dalla Lega Nord all’invito del fresco premier. Posizione di chiusura, questa, che Salvini ha giustificato con un chiaro commento: «Il nuovo governo è illegittimo».
L’AGENDA - Alle 17:30 di oggi Gentiloni salirà al colle per la consegna della lista dei ministri al presidente Mattarella. Previsti, invece, per domani il passaggio di consegne con Matteo Renzi e la presentazione in Parlamento. Sciolti ormai gli ultimi dubbi sulla composizione del nuovo esecutivo con Alfano verso gli Esteri, Gentiloni si appresta così a esaudire il desiderio di celerità tanto chiesto dal presidente della Repubblica.
Tirando le somme, pare non ci saranno drastici cambianti al comando: i ministri saranno pressappoco gli stessi. E le forze di opposizione, ritiratesi sull’Aventino, pare abbiano, dal canto loro, una rinnovata scarsa intenzione di collaborare anche con questa nuova militanza al governo.
Antonietta Mente
@AntoMente